giovedì 17 febbraio 2011

Festa del gatto (con tanti auguri alla mia piccina pelosa)

Oggi è una giornata speciale, speciale come le creature cui è dedicata: i nostri adorati amici con le vibrisse hanno una festa tutta per loro.

Per me è ancora più speciale, perché è la prima volta che la festeggio con un miciotto in casa. Per la precisione una miciotta, la mia (pardon caro, nostra) adorata Gelsomina.

Mina, altresì nota come la Mina Vagante, ha da poco compiuto nove mesi. Chi segue questo modesto blog già la conosce, e sa quanto era bella fin da piccina. Ora è più bella che mai. Ed è fulva, discola, intraprendente e vivace.

Corre dietro a qualunque oggetto semovente, imbarcandosi in partite di calcio con pallina di stagnola da stracciare Pelè e Cruijff messi assieme. Ogni giorno tira giù i novanta e passa peluche che si trovano stipati sul comò, trascinandone una parte sotto il letto o sul tappetino del bagno e giocandoci con gagliardìa. La casa non ha più tende, impiegate come supporto per l'arrampicata verso il soffitto. Le ciabatte mie e dell'amato bene tendono a scomparire, per poi misteriosamente riapparire in posti impensati.

Quando io rientro a casa mi guarda con affettuosa degnazione, mi saluta poggiandomi la zampetta sullo stinco e poi mi segue per ogni dove, protestando con ripetuti mamao e mameo in quanto la sottoscritta si imbarca in cose noiose come il cucinare anziché dedicarsi ad attività più consone come tirare il topolino di pezza (gioco che può durare potenzialmente all'infinito, visto che Mina lo riporta al lanciatore stile segugio). Quando rientra l'amato bene, grande entusiasmo: usando il divano come trampolino di lancio gli vola in spalla e lì si mette a fare il colletto di pelliccia. Se la sottoscritta è più vicina del divano diventa lei il trampolino di lancio, con conseguenti ululati causa unghiette. Ma bastano due fusa e passa tutto.

Le fusa diventano infinite nel lettone. Basta chiamarla, "Mina, Mina...", e dopo qualche secondo si sente un trottare, un salto soffice sulla coperta, e un taptaptap fino al cuscino. Nel buio si aggrappa ai miei capelli, la pancia contro la sommità della testa, una zampetta contro la mano del suo papà bipede, e ci si addormenta tutti assieme. E la mattina la sveglia non serve più, perché ci desta il ron-ron. Molto meglio di una musichetta qualsiasi, credetemi.

Per queste e altre cose le sono grata.
Da quanto lei è entrata nella vita mia e dell'amato bene, tutto sembra molto più bello. Anzi, è più bello.
Tanto può una creaturina pelosa.

Se volete vedere le nuove foto di Gelsomina, ne troverete tante sulla sua pagina di feisbuc. Se volete, vi potete pure iscrivere. Mina ogni tanto commenta da par suo le vicende di vita proprie e della coppia di pasticcioni che l'ha adottata, e i selezionati amici che la leggono dicono pure che è divertente. Ci mancherebbe che non fosse ironica: è una micia romana, perbacco.

Se amate i gatti e ancora non ne avete uno, questa giornata (ma anche le altre 364 dell'anno) è ideale per andare ad adottare uno dei mici che ci sono nei gattili della località dove abitate o nei dintorni. Ce ne sono sempre tanti, di tutte le età e di tutti i colori, e ciascuno aspetta il suo umano da amare.

E quando avrete il vostro compagno peloso, scoprirete che quando c'è l'amore di un micio è festa tutto l'anno.

Auguri a tutti voi.

4 commenti:

  1. Cara Jessica, adoro i gatti, la pizza coi cicoli mangiata l'ultima volta pochi giorni fa, il Molise dove sono nato, perfino il mio stato di emigrato e trovo il tuo blog, scoperto oggi per caso, delizioso.

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  2. Gatti? Pizza? Emigrato?
    Perbacco, siamo quasi gemelli :D
    Grazie mille per i complimenti, che mi fanno sempre diventare rossa come le mele del mio paese :)
    Posso chiederti di dove sei e, se non è richiesta troppo sfacciata, come ti chiami? Sai com'è, amando tanto i gatti son diventata curiosa come loro :)

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  3. Mi chiamo Pietro, sono originario di Termoli e vivo in Piemonte, con una compagna e due amici felini. Il tuo blog è proprio grazioso, oltre che utile. Stamattina ho messo a mollo un pezzo di baccalà. Ho ottenuto dalla mia compagna – che mi lascia ogni tanto esercitare le incerte memorie cucinarie - di poterlo arracanare. Credo che abbia pesato il fatto di essere tornato di recente dal Molise con olio, salsicce e soppressate, cacicavalli e pecorino, fiadoni e taralli. Vedi che mi tocca fare per poter disporre ogni tanto dei fornelli?
    Tanti auguri, a te, al tuo blog e al tuo compagno “amato bene”.

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  4. Caro Pietro, grazie di avermi risposto! Vedrai che pian piano riuscirai a convincere la tua signora della bontà della cucina molisana: se poi per farlo devi corromperla a suon di fiadoni e soppressata, mi pare cosa ottima... Una sostanziosa merendina sannita è fra i piaceri della vita, soprattutto quando la si mangia in due :D
    Ricambio anche da parte dell'amato bene gli auguri, da estendere alla tua metà, e mando ai tuoi miciolini una grattatina dietro le orecchie :)

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