Lo so. Nell'ultimo periodo sto vergognosamente latitando. A mia scusante, ho a malapena tempo per respirare. Manco per cucinare, se è per questo: la sera ammannisco all'omarello meste insalate con tonno e verdure che il tapino sopporta stoicamente senza mai lagnarsene. Ma ciò fra parentesi. Pertanto le sessanta ricette in archivio arriveranno, temo, con il contagocce. Intanto vi propongo questa, che è in bozza dal tempo di nonna Berta: trattandosi di carciofi, che sono oramai agli sgoccioli al mercato, o la posto ora o mi tocca aspettare l'anno prossimo. E sarebbe un peccato, perché è buona veramente.
Ingredienti:
cinque bei carciofi
cinque cucchiai rasi di riso da risotti
uno spicchio d'aglio
un paio di cucchiai d'olio
un po' di capperi sotto sale, preventivamente sciacquati
una manciata di foglie di menta
Preparazione:
pulite i carciofi more solito badando a decorticare e fare a rondelle i gambi anziché buttarli: se con la pulitura dei simpatici fiorelloni siete all'abbiccì, vi rimando alle ricette carciofesche qui già pubblicate che vi daranno tutte le istruzioni utili. Metteteli quindi a bagno in acqua acidulata con limone.
Nel frattempo tritate l'aglio preventivamente privato del germoglio, i capperi dissalati e qualche foglia di mentuccia, indi conditeci il riso crudo e amalgamate con i due cucchiai rasi d'olio.
Acchiappate quindi i carciofi, sgrullate via l'acqua in eccesso, riempite ciascuno con una cucchiaiata di riso condito e metteteli a capa su dentro una bella pentola antiaderente dove stiano comodi ma affettuosamente vicini; condite la superficie con qualche rondella di gambo, aggiungete quindi due bicchieri d'acqua o quanto basta perché la stessa arrivi alla metà dei carciofi e buttateci dentro il resto delle rondelle.
A questo punto accendete il fuoco ben vivace, coprite la pentola con il solito coperchio di vetro e state lì pazienti e armati di cucchiaio. Non appena l'acqua bolle, scoperchiate e iniziate con santa pazienza a versarla a cucchiaiate sui carciofi: ciò aiuterà a far cuocere il riso, nonché a insaporirlo ulteriormente visto che l'acqua più bolle più si aromatizza grazie alle rondelline di gambo e ai carciofi stessi.
Continuate a intervalli regolari. Se fosse necessario, aggiungete altra acqua, possibilmente non gelida. Andate avanti finché il riso non è al dente, al che spegnete il fuoco.
Lasciate riposare qualche minuto, quindi preparatevi a mettere i carciofi imbottiti sul piatto di portata: per fare ciò vi serviranno due cucchiai con cui prenderli uno per uno a pinza, nonché un filino di destrezza (così evitate magari di spataffiarli come è successo a me con i primi due, prima di prenderci la mano). Sistemati i carciofi decorate quindi con le rondelle di gambo lesse, un'ulteriore manciatina di foglie di menta tritate se gradite, e portate in tavola.
Vista la caldazza che fa potete però anche comportarvi come segue: lasciate raffreddare, cacciate quindi il piatto dentro al frigo, lasciate lì per un paio di orette e quindi servite dopo aver lasciato i carciofi una decina di minuti a temperatura ambiente. I commensali gradiranno assai e, giacché il piatto è sostanzioso e appetitoso, basterà un po' di formaggio ad accompagnare il tutto e a farvi, come si suol dire, svoltare la cena senza tema di lagne altrui.
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