mercoledì 22 settembre 2010

Torta rustica ripiena

Ragazzi, per dirla in breve mi vergogno come una ladruncola testé beccata con le manuzze nella scatola dei biscotti.
Non posto da un secolo, cosa che mi ha fatto arrivare sulla nuca una bella pioggia di rimproveri assortiti da per ogni dove, e come se non basta ho fatto grezze a profusione (vedasi ad esempio qui e qui) grazie all'abitudine di controllare l'arrivo di commenti una volta ogni morte di papa.
Insomma, ho fatto l'en plein.
Va detto che è un periodo un bel po' complicato. Per molti versi anche un po' triste. Ma non mi pare il caso di tediarvi con faccende personali. Questo è un blog di cucina, occasionalmente di altro, ma non è opportuno farlo diventare la sagra degli "Oh, me sciagurata".
Come dice il mio amato bene, potrebbe sempre essere peggio.

Pertanto mi ritaglio qualche minuto e posto la ricetta della pizza rustica ripiena (che è la parente povera della vera pizza rustica, cavallo di battaglia delle mie zie: ma quella vai a sapere quando avrò modo di farla, visto che ci vuole la pasta sfoglia fatta a mano), che è cosa che i miei amici apprezzano assai. La apprezza molto anche l'amato bene. Peccato che adesso non possa mangiarla: ha di nuovo la pressione parecchio alta, ed è sotto cura. Ma io la ricetta la posto ugualmente per buon augurio, con la speranza che presto possa gustarsela di nuovo. Un po' di ottimismo non guasta mai.

Ingredienti:
- per la pasta
un paio d'etti di farina
tre cucchiai rasi di olio
un pizzico di sale
altrettanto di bicarbonato
una punta di cucchiaio di curcuma, che darà alla pasta un bel colore dorato
acqua quanto basta

- per il ripieno
broccoletti o spinaci già puliti, almeno tre etti
un etto e mezzo di formaggio grattugiato del tipo atto a fondere
un cucchiaio di parmigiano
un uovo
un etto circa di tacchino arrosto (ma va bene ugualmente il prosciutto cotto o la mortadella)

Preparazione:
con farina, olio, acqua, curcuma e quant'altro impastate velocemente una bella palla di pasta liscia ed elastica, quindi mettetela a riposare un po' in luogo fresco, ad esempio lo scomparto meno freddo del frigo.

Lessate quindi i broccoletti o spinaci che siano con pochissima acqua, in modo che si cuociano nel vapore; se gradite, aggiungete all'acqua uno spicchietto d'aglio che contribuirà ad aromatizzare la verdura. Quindi scolateli, strizzateli bene (badando ovviamente a non ridurli in poltiglia) e quando si sono intiepiditi conditeli con l'uovo che avrete preventivamente ben sbattuto con il cucchiaio di parmigiano.

Fatto ciò, acchiappate il fedele mattarello, prendete la palla di pasta, dividetela più o meno a metà, e stendete la parte che vedrete un po' più grande su un bel foglio di carta da forno, il che vi darà modo di sistemare poi la sfoglia direttamente nella teglia. La pasta va stesa dello spessore di circa un millimetro, e deve avere dimensioni adatte a sbordare per benino dalla teglia prescelta.

La teglia prescelta, per inciso, se è antiaderente è meglio, ma se non lo è abbiate fiducia che la carta da forno faccia il suo mestiere: calate carta e sfoglia al suo interno sistemandola con le mani in modo che non restino vuoti sul fondo, quindi versateci dentro la verdura condita e per gradire cospargetela con metà del formaggio grattugiato. Et voilà.
Messo il primo strato, si fa il carico da undici con il secondo: giù il salume, e giù pure tutto il resto del cacio. E al diavolo il conteggio delle calorie, che diamine.
Acchiappate quindi la rimanente pasta, stendete pure lei e coprite il ripieno badando a saldare la sfoglia inferiore e quella superiore lungo i bordi della teglia. Poi, giacché siete persone raffinate e sapete bene che in cucina l'occhio vuole la sua parte, rifilate la pasta in eccesso con l'apposita rotellina. E per finire bucherellate la superficie con i rebbi della forchetta, umettatela con un pochino d'olio che spargerete con la punta delle dita, e infilate la teglia nel forno già caldo a 200°.
Per la cottura sarà necessaria almeno mezz'ora. Abbiate cura di dare ogni tanto una controllatina. E quando arriva il momento in cui la superficie si presenta bella dorata e in tutta casa si è sparso un profumo tale da suscitare belluini appetiti, spegnete il forno, cacciate fuori la teglia e portatela in tavola così come è. Vi assicuro che darà grande soddisfazione a voi e ai vostri commensali a fronte di fatica davvero minima, e sarà eccellente piatto unico.
Con la pasta che certamente vi sarà avanzata, per inciso, si possono fare eccellenti panzerotti. Ma di questi parlerò un'altra volta: è maledettamente tardi, mannaggia, e io ho un amato e una micia da nutrire. A bientot :)

4 commenti:

  1. Jessie santa pace finalmente!!!!
    Stupenda ricetta che farò sicuramente visto che già stavo sbavando sul piccì!
    Non mi far preoccupare. Niente di grave, vero? *_*

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  2. Ciao Wasperina, grazie mille per i complimenti e soprattutto per avermi scritto!
    Tranquilla, la situazione è sotto controllo. L'amato bene è sotto cura per la pressione (il motivo è ancora e sempre lo stress da lavoro, visto che in condizioni di tranquillità - leggasi weekend, quando riesce a staccare la spina - la sua pressione è al massimo 80-120, ma anche se la causa non è fisica è meglio non correre rischi), ed è seguito dai medici per vedere che la cura faccia l'effetto che deve fare.
    Io purtroppo di recente ho perso una persona cara, il che fa sempre male. Fa ancora più male quando chi se ne va non ha manco trent'anni... E purtroppo io non ho una corazza molto spessa. Ma come si dice, la vita va avanti, anche se ti ritrovi sul cuore un taglietto in più.
    Baci e abbracci,
    Jessie

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  3. Cavolo.. mi spiace, posso solo capire quello che provi adesso. Ti abbraccio forte forte forte sperando che il ricordo sereno e felice di questa persona ti accompagni sempre nei momenti più tristi.. sono dell'idea che può morire il corpo, ma lo spirito e il ricordo non ce li può togliere nessuno.
    Bacioni

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  4. E' vero, il ricordo e lo spirito nessuno ce li toglie. Ma la consapevolezza che non ci puoi più dialogare, stringergli le mani, dare e ricevere una carezza, ridere, è una cosa che fa male per tanto tempo.
    Grazie per le tue belle parole e un abbraccio

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