"Pronto?"
"Ahò, che stai a fà."
"Buona sera anche a te, eh. A che debbo l'onore?"
"Niente... Te volevo da chiede, ma ched'è quella robba nera nella foto?"
"Che roba nera?"
"Quella nella ricetta... Quella sopra al pollo, che tanto nun lo faccio perché figurati che ce viè collo zenzero... L'ho assaggiato una volta quando m'hanno portato dal giapponese, pare de magnà er sapone..."
"Ah, l'ultima che ho postato. Ma tu da quando in qua ti interessi di cose di cucina?"
"Stai a svicolà... La robba nera..."
Ometto di riportare il resto della conversazione con Marco detto Ninna-oh (bisogna pur distinguere i vari Marchi che conosco) perché non sarebbe di interesse per nessuno. La robba nera, come l'ha definita lui, era quella che potete vedere nella foto in cima e che avevo messo quale contorno al pollo allo zenzero di ieri: ovvero, caro Marco, delle banalissime melanzane a funghetto. Che io faccio in versione senza pomodoro, cosa che farà forse inorridire i puristi, perché fosse mai che ci sia qualcosa che mi sciupi la possanza del gusto delle melegname insaporite con l'aglio.
Per inciso, io di aglio ce ne metto una discreta quantità, ma usando un'accortezza insegnatami dal mio amico Lello, uno che ha da lunga pezza festeggiato le nozze d'argento con i fornelli e quindi se ne intende, la pesantezza di digestione viene esclusa. Potete quindi preparare le melanzane a cuor leggero anche in una sera infrasettimanale.
Ingredienti:
due belle melanzane del tipo lungo e stretto (da escludere quelle troppo tonde perché c'è troppa polpa all'interno, come ha giustamente sottolineato la mia amica Tania in una dotta dissertazione su questi ortaggi)
tre spicchi d'aglio senza anima
due cucchiai d'olio
sale
Preparazione:
lavate ben bene le melanzane, togliete il picciolo e tagliatele a tocchetti piccoli e il più possibile regolari. Quindi mettetele in uno scolapasta, irroratele generosamente di sale, metteteci un peso sopra (va benissimo un piatto, magari di ceramica spessa, o un piatto sottile su cui poggerete un par di frutti o quel che avete sottomano) e lasciatele in pace un'oretta in modo da fargli espellere l'acqua amarognola. Fatto ciò, sciacquatele per bene sotto l'acqua corrente dentro lo scolapasta stesso e tenetele a portata di mano.
In una bella pentola antiaderente mettete i due cucchiai d'olio e gli spicchi d'aglio tagliati per il lungo in pezzi non troppo piccoli. Qui entra in scena il trucco di Lello: non appena iniziano a imbiondire, toglieteli e metteteli in un piattino perché vi serviranno a fine cottura.
A questo punto mettete le melanzane a tocchetti, giratele con il cucchiaio di legno per un minuto in modo che possano lievemente friggersi con quel po' d'olio, quindi mettete il solito coperchio di vetro e fate cuocere per una ventina di minuti o poco più a fuoco bassissimo, ma davvero bassissimo. Quando sono ormai cotte (badate che devono essere lievemente appassite ma ancora belle compatte) rimettete in pentola gli spicchi d'aglio, mescolate con delicatezza per un minuto circa e quindi spegnete il fuoco. Se a voi e ai commensali l'aglio garba, lasciatelo pure dov'è, altrimenti armatevi di santa pazienza e andate alla ricerca dello spicchio perduto.
Aspettate che le melanzane si raffreddino, quindi trasferitele in una scodella, decorate con qualche fogliolina di menta fresca e servite.
Oltre a essere parecchio buone come contorno, le melanzane a funghetto si prestano bene anche per fare un primo veloce e di poca fatica (con cui, volendo, riciclare il contorno che è rimasto sul groppone): è sufficiente lessare ben al dente un'adeguata quantità di riso - o di pasta per chi la gradisce, io e l'amato bene non la si mangia praticamente mai -, raffreddarla bene sotto l'acqua corrente, aggiungere le melanzane e qualche rondella di pomodoro. E se oltre alla menta aggiungerete qualche fogliolina di basilico, farete cosa buona e giusta.
Se poi vi capita a cena un amico analogo a Marco Ninna-oh e vi chiede che è 'a robba nera, ditegli che ovviamente sono fegatini di topo.
E godetevi in santa pace le vostre melanzane, con pasta o riso oppure senza, mentre l'amico ricorda in quel preciso momento di avere un appuntamento urgente e infila la porta a tutta velocità.
E godetevi in santa pace le vostre melanzane, con pasta o riso oppure senza, mentre l'amico ricorda in quel preciso momento di avere un appuntamento urgente e infila la porta a tutta velocità.
Gnam gnam gnam..io le adoro senza pomodoro!!!
RispondiEliminaBBoneeee
Grazie per la ricetta!! miaooo
Annina
Annì, ma la testa dove la ho? Mi sono accorta del tuo commento solo adesso... Che posso fare per farmi perdonare? Un invito a cena con una cofana di melanzane e tante coccole della micia può bastare?
RispondiEliminaSaluti e baci col capo cosparso di cenere,
la distrattissima Jessie