Ieri non ho fatto nessun post. La motivazione la riassume benissimo il titolo di un film che ho visto quando ero molto giovane, e che da allora ho rivisto diverse volte perché lo trovo molto bello. Parlandone con un collega ho scoperto che non lo conosceva. Mi spiace sempre un po' quando mi rendo conto che alcuni film, per mere ragioni di età, vanno a finire nel dimenticatoio semplicemente perché il mercato tende per sua natura a promuovere esclusivamente cose nuove. Del resto, è qualcosa che riguarda non solo i film. E a dirla tutta, la cosa non è che semplicemente mi dispiaccia. Mi manda in bestia.
Se come il mio collega siete fra coloro che non hanno visto Una giornata particolare, che per inciso è di Ettore Scola e ha per protagonisti Sofia Loren e Marcello Mastroianni, vi consiglio di vederlo. Non so da quanto non passi in televisione e per quanto mi riguarda mi esaspera vedere i film alle due di notte per stupide questioni di palinsesto o interrotti da spot a cascata, per cui se avete l'amico cinefilo che lo custodisce nella sua collezione chiedetelo in prestito, oppure noleggiatelo. O meglio ancora acquistatelo: è uno di quei film che, prima o poi, vien voglia di rivedere.
Come è successo a me ieri, solo che non ce ne è stato il tempo. Per cui ne parlo basandomi sulla memoria.
La storia è minimale, in apparenza. Siamo a Roma ed è una giornata particolare: c'è la visita di Hitler e la città è in fermento. E' in fermento pure un'amena famigliola della piccolissima borghesia: composta da marito fascistissimo, moglie casalinga, e prole incommensurabile come allora usava. La moglie casalinga si adopera perché consorte e figli ambosessi di tutte le età vadano lavati, nutriti e perfettamente vestiti in apposita divisa alla gigantesca parata in onore del nano baffuto. Lei resterà a casa perché, si sa, il ruolo suo è quello: ci deve pur essere qualcuno che al ritorno faccia trovare pronta la cena. Il palazzone si svuota, con la gente che sciama giuliva per partecipare al grande evento. La casalinga resta sola. O non proprio. Nel palazzo è rimasto infatti un altro inquilino. Un signore molto riservato e molto distinto.
Casualmente entrano in contatto. E succedono un bel po' di cose. Di cui non vi dico un bel niente perché, se non avete visto il film, dovete vederlo; e giacché, a differenza di altri che ho suggerito, questo si trova facilmente, non ho nessun motivo né interesse a rovinarvi la sorpresa.
Trama a parte, che pure è assai bella, e regia a parte, che ha delle trovate stupende (e non sto parlando del piano sequenza iniziale che, mi dicono, ancora vien fatto studiare fotogramma per fotogramma nei corsi di cinematografia), la cosa che mi ha colpito fin dalla prima volta che ho visto Una giornata particolare sono stati gli attori, che reggono il film per tutta la sua durata senza un attimo di stanchezza. Voi mi direte: bella forza, la Loren e Mastroianni sono due mostri sacri del cinema italiano. E io vi rispondo che i due citati mostri sacri a me sono sempre stati mortalmente sulle scatole. La loro recitazione non mi ha mai coinvolto e li ho trovati fin troppo spesso sempre uguali a se stessi. Non in questo film.
So che quanto dico farà aggricciare il gentile pubblico, ma a me la Loren non è mai piaciuta. Sarà che ha sempre interpretato lo stesso tipo di donna, proposto in infinite declinazioni ma sempre identico, che nove volte su dieci prevedeva i consueti trademark del capello a fusoliera (appetto a donna Sofia persino Kate Pierson dei B-52's è un esempio di sobrietà) e dei tre etti di trucco sulla faccia. Nel film porta una vestaglia sdrucita, ciabatte rovinate - che con senso di decoro tutto borghese sostituisce con un paio di scarpe quando deve accogliere il vicino - e ha i capelli che sembrano un fascio di saggina sul punto di crollare. Ovviamente, proprio grazie a questo si vede che è bellissima. Non è mai stata così bella. Non è mai stata così brava, capace di mostrare senza alcun eccesso l'ansia di vita di una donna che, per tutta una serie di motivi, non ha mai potuto uscire dal seminato. E dà una pista a Mastroianni, che pure in Una giornata particolare è magnifico, mantenendo con estrema delicatezza l'equilibrio di un personaggio che sarebbe stato fin troppo facile far diventare uno stereotipo.
Non dico altro perché rivelerei troppo di ciò che succede. Basti dire che a sera la giornata risulta esser stata particolare per entrambi, e che l'arrivo nell'Urbe del crucco dalla voce stentorea ci ha avuto ben poco a che fare.
Se vi fate un giro su Internet vedrete che i livelli del film sono molteplici e che trattano diverse cose: ad esempio i motivi che portano due individui, appartenenti per inciso a due di quelle che tradizionalmente sono fasce deboli, non considerate o disprezzate della società (lei tout court perché è una donna, il motivo di lui non lo rivelo per non rovinare la visione), a sentirsi in gabbia. Oppure le conseguenze deleterie di una certa mentalità sulla vita delle persone: nello specifico, i reietti sono relegati in un angolo, coloro che fanno massa non lo sanno ma finiranno per essere carne da macello quando il potente di turno deciderà di averne bisogno. Ma essendo un film così famoso (paradossale che in pochi, almeno fra i miei coetanei, lo abbiano visto: i più giovani non li conto, seppelliti come sono ogni giorno di cose nuove che non sono nuove per niente) di analisi ne trovate a bizzeffe, e assai migliori di quelle che potrei fare io.
Ciò che nello specifico mi ha fatto tornare ieri in mente Una giornata particolare è uno dei livelli più semplici, di mera superficie: ovvero il fatto che la giornata particolare, che all'inizio del film i protagonisti pensano tale per un motivo, alla fine risulta esserlo stata per un motivo ben diverso.
E' quello che è successo a me ieri. E che mi ha ricordato che è sempre il caso di dare il giusto valore alle cose, agli eventi, e soprattutto alle persone amate.
Ci sto riflettendo parecchio, persino quando sono ai fornelli. Non so se mi aiuterà a cucinare meglio, ma a vivere meglio credo di sì.
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Non so se dipenda dal fatto che io ho una certa età, ma quel film l'ho visto. Solo che ora m'hai fatto venire voglia di rivederlo e non ce l'ho.
RispondiEliminaMuni (ho scoperto che posso commentare, olè!)
Se non ci sono amici cinefili a cui richiederlo, basta andare a spasso per negozi: ci sarà sicuramente qualche negozio di musica & film che ne ha una copia, visto che il DVD è stato ristampato dopo il restauro della pellicola.
RispondiEliminaIo alla fine ieri sera sono riuscita a rivederlo. E, non mi vergogno a dirlo, a fine film ho pianto senza ritegno.
con questo caldo (e fiacca etcetc) a spasso per negozi? stai parlando di un'altra persona :-)
RispondiEliminamuni
e' un piacere leggerti
RispondiEliminasolo che io le ricette le salto, e leggo solo questo tipo di post
quindi se qualcuno dovesse raccogliere le firme per aumentare questa ... rubrica, potrebbe contarmi tra' i sostenitori
ciao
Ti ringrazio molto! Io pensavo che in realtà le mie divagazioni interessassero a più o meno nessuno, nondimeno le posto perché quello che pubblico è soprattutto per me. Continuerò a pubblicarle a cadenza più o meno regolare (le divagazioni sono, a differenza delle ricette, frutto di ciò che 'l cor ditta, per cui seguono l'estro del momento), e spero che possano continuare a interessarti.
RispondiEliminaPS: non vorrei sembrare sfacciata, ma potrei sapere il tuo nome o nick? :)
ma no perche' ?
RispondiEliminasono solo un anonimo di passaggio
(anzi stanziale)
Perché? Pura curiosità femminile :D
RispondiEliminaSe non vuoi rivelarti, però, dovrò pur darti un nome, che è prima matrice di identità e di esistenza (e qui dovrei scomodare cosucce tipo la Torah e Wittgenstein, ma lascio perdere perché non è roba alla mia portata): se non ti dispiace ti chiamerò Gabriele, come il protagonista di "Una giornata particolare" e come uno dei miei prediletti nipotini.