mercoledì 5 agosto 2009

Sformato di riso e cucuzze

"Cara... Ma il sale?"
"Dici che è sciapo? Eppure il sale ce l'ho messo... E ci sta pure quello del parmigiano, in teoria."
"Le zucchine mi sembrano un po' crude..."
"Davvero? Boh, a me sembrano cotte... Sarà che la verdura mi piace al dente."
"Mah, come piatto è interessante, ma secondo me dovresti ritentare con un po' di condimento in più e facendo cuocere le zucchine per qualche altro minuto..."
"Ehm, è una maniera gentile per dirmi che 'sto sformato dovrei proporlo alla mensa del Quinto Cardiopatia?"
A tavola si consumano i peggiori scontri relativi agli assiomi del mangiare, e della vita stessa. Me ne sarei dovuta ricordare al momento di cucinare questo piatto, che per inciso è frutto di ispirazione del momento, e sempre per inciso mi sarei dovuta ricordare pure che quando si sta cucinando per ospiti non è il caso di farsi prendere dall'estro creativo. Men che meno quando uno degli ospiti è la leggendaria Tania, dea dei fornelli e mestolo d'oro nel consesso amicale che pure di mestoli comme il faut ne vanta parecchi. Fatto sta che codesto sformato ha suscitato pareri contrastanti: promosso dall'amato bene, la cui opinione è però sicuramente biased, rimandato con garbo a settembre da Tania. Ai lettori l'ardua sentenza: lo propongo come l'ho fatto, suggerendo però anche le opportune modifiche per chi voglia un piatto molto saporito (secondo me) o che, a seconda dei gusti, non sia nel menù del Quinto Cardiopatia. E lo archivio alla voce "disastri gastronomici".

Ingredienti:
200 grammi di riso per risotti
tre belle zucchine
un mazzetto bello cospicuo di foglie di basilico
quattro cucchiai d'olio (in alternativa otto)
quatto cucchiai di parmigiano (in alternativa dieci)
uno spicchio d'aglio (facoltativo)

Preparazione:
per cominciare, affettate le zucchine per il lungo in fette sottilissime - per farlo vi sarà assai utile il pelapatate - e mettetele a cuocere in padella con il coperchio di vetro insieme a un cucchiaio scarso d'olio per una decina di minuti, giusto quanto serve ad ammorbidirle un po', quindi travasatele in un piatto e tenetele lì in attesa. Alternativa: mettete due cucchiai d'olio a soffiggere con uno spicchio d'aglio, e quando questo si è imbiondito buttate in padella le zucchine, fatele allegramente soffriggere fino a quando non sono ben cotte a vostro gusto, quindi mettetele in un piatto e condite bene con sale e pepe.
Lessate quindi il riso molto al dente (con il sistema solito, oppure con quello che prevede l'impiego del coperchio di vetro sulla pentola e una quantità d'acqua equivalente a una volta e mezzo quella del riso) e mettete da parte pure lui.
Armatevi quindi di frullatore a immersione e in un contenitore alto e stretto (così parate gli immancabili schizzi) riducete in crema il basilico ben lavato e l'olio e il parmigiano nelle quantità desiderate. Quindi condite il riso semplicemente con la crema di basilico, oppure per farlo ulteriormente insaporire saltatelo in padella per un paio di minuti con la salsina stessa.
Adesso arriva la parte seccante, o più divertente se vi dilettate di lavori manuali: la costruzione dello sformato.
Prendete una ciotola (se siete più raffinati, uno stampo da zuccotto, ma sappiate che qualunque scodella regge benissimo la prova), date una passatina d'olio sul fondo e le pareti - se poi avete modo di ricoprirli con un foglio di pellicola per alimenti meglio ancora - e con santa pazienza foderatela con le strisce di zucchina in modo che non restino buchi.
Quindi mettete il riso condito, pigiando per bene in modo da non lasciare vuoti. Se vi è avanzata qualche striscia di cucuzza mettetela sul riso, che male non ci sta, oppure acchiappate un pezzo di pane e approfittatene per farvi un antipastino.
Se volete fare le cose per bene, mettete quindi un foglio di pellicola o di carta da forno a coprire la superficie, poneteci dei pesi (ad esempio della frutta) e infilate nel frigo per una mezz'ora almeno. Se invece come me fate sempre le cose come se foste inseguiti dal drago, incrociate le dituzze e capovolgete la scodella in un piatto. Se è andata bene, il risultato sarà un perfetto zuccotto verde. Se è andata male, sembrerà un campo da golf dopo uno smottamento a catena. Nel qual caso, pazienza: avete fatto lo sforzo di stare ai fornelli, che i commensali abbiano il buon gusto di aprire la bocca solo per mangiare.
Se vi è avanzato un cucchiaio di salsina al basilico e la mettete sulla cupola di cucuzze quale ulteriore condimento, non farete un soldo di danno.
E alla fine del pasto sappiatemi dire se questo sformato può essere una degna pietanza estiva, o se devo proporlo a qualche azienda ospedaliera della Capitale.

Nessun commento:

Posta un commento

Paperblog