martedì 19 gennaio 2010

Risotto spinaci e formaggio

Vi capita mai di sentire rumori singolari dentro casa?
A me sì.
Perlopiù non si tratta di poltergeist, brownies o simili creature che avrebbero fatto la gioia di Katharine Briggs, ma di vicini molesti che coltivano passatempi quali sforacchiare i muri con il trapano alle due di pomeriggio la domenica, o lanciarsi in pietosi karaoke su pezzi di Giorgia, il che è già grave e lo è ancora di più quando la voce di cui si è dotati è affine a quella di Patrizia Pellegrino (in entrambe le circostanze la reazione è una sola: mettere Back in black degli AC/DC a tutto volume, e godersi il beato silenzio che pervade la casetta dopo che si è spento l'ultimo sovracuto sgorgatutto di Brian Johnson, ma questo en passant).
Alle volte, però, sono gli elettrodomestici a farsi sentire.
E quando passando in cucina ci si accorge che il consueto ron-ron del frigo ha un'inquientante somiglianza con I want to break free dei Queen, forse è il caso di dare un'occhiata.
Nello 0,00001% dei casi si scopre che il frigo è infestato da un hobgoblin che patisce di attacchi di calore e ha la passione per Freddie Mercury.
In quelli restanti, si ha più banalmente modo di vedere che nei diversi scomparti fan mesta mostra di sé, ad esempio, gli ultimi cubetti di spinaci della confezione aperta a Ferragosto o giù di lì e rimasta sepolta nel fondo del congelatore, e una pletora di avanzi di formaggio tutti più o meno malmessi.
Questa ricetta vi offre il modo per fare pulizia dei rimasugli e preparare una cena tutt'altro che malvagia a voi e a chi vi vuol bene.

Ingredienti:
un paio d'etti di riso da risotti (così con l'occasione vi liberate di eventuali ulteriori rimasugli)
tre etti circa di spinaci surgelati
un etto circa di formaggi vari, purché atti a fondere (io mi son ritrovata con grana, parmigiano, scamorza, provola ed emmental, e ho usato quelli)
uno spicchio d'aglio
un paio di cucchiai d'olio
un goccio di vino da cucina
una punta di cucchiaio di brodo vegetale granulare (usate quello bio, così evitate che il glutammato monosodico e il vostro fegato diano vita a un match di kickboxing)

Preparazione:
per prima cosa, con santa pazienza tagliate a pezzettini i rimasugli di formaggio e teneteli a portata di mano. Mettete gli spinaci in una pentola con coperchio di vetro e lasciateli borbottare a fuoco bassissimo senza aggiungere acqua: date una controllata di tanto in tanto, e quando si sono scongelati per benino metteteli da parte (mi chiederete perché non li lesso: molto semplice, lessandoli si farà pure prima, ma poi tocca strizzarli ed è cosa che mi secca come poche).
In una padella antiderente fate quindi friggere sempre a fuoco bassissimo lo spicchio d'aglio privato del germoglio e schiacciato (se non avete l'attrezzo apposito usate il fondo di un bicchiere). Non appena si imbiondisce aggiungete gli spinaci, mescolate con il cucchiaio di legno per far insaporire e lasciate cuocere per qualche minuto. Quindi riarmatevi di cucchiaio di legno e battendo energicamente riducete il tutto in poltiglia. Potete usare anche il frullatore a immersione, ma rinuncereste all'occasione di dar sfogo a un po' di sana violenza, che a fine giornata è cosa che fa sempre bene.
Versate quindi il riso, fatelo tostare per un minutino a fuoco vivace e aggiungete il vino da cucina facendolo sfumare. Abbassate quindi la fiamma e un po' alla volta aggiungete il doppio della quantità d'acqua rispetto al riso in cui avrete prima sciolto il dado solubile.
Quando il riso è al dente, fate cadere a pioggia il formaggio a pezzetti e mescolate per bene fino a quando non è sciolto del tutto. A quel punto spegnete il fuoco, travasate il risottino nella scodella di portata, se volete fare i raffinati spolverate di parmigiano grattugiato e portate in tavola.
Come detto, tutto ciò garantirà a voi e a chi vi vuol bene un pasto appetitoso e darà sollievo al vostro elettrodomestico.
Se poi mentre lavate i piatti sentite che il frigo intona Sempre libera degg'io folleggiare, sappiate che la probabilità che esso sia infestato da un hobgoblin appassionato di lirica è assolutamente identica a quella di cui sopra, e continuate serenamente a lavare.

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