lunedì 18 gennaio 2010

Abbracci caserecci

Questi biscotti sono dovuti a quella che, in buona lingua dell'Urbe, si suol definire rosicata.
La quale rosicata ha quale origine un appetitoso post, segnalatomi con garbo dall'amato bene, in cui Dottor P, atipico ingegnere che sa cucinare, ha descritto con dovizia di particolari la preparazione delle castagnole.
E considerando ciò che esce dalle di lui manine sante, si può scommettere sul fatto che erano tali da mandare in delirio le papille gustative del ghiottone più esigente.
Perché anziché rosicare non ti sei messa all'opera per farle a tua volta?, chiederanno i saggi lettori.
Perché in casa mia i fritti sono banditi, ecco il perché. Il mio appartamentino da puffo è infatti caratterizzato da amena struttura a budello: ne consegue che, se ci si azzarda a impiegare la padella, lo scotto è che per i tre mesi successivi si ha la sensazione di nuotare in un fusto di olio esausto.
Onde lenire la fame lupigna che mi era venuta a leggere, un dolce era necessario. Per il problema suesposto mi son dovuta limitare all'impiego del forno, con risultato non malvagio devo dire, ma è ovvio che le castagnole sono ben altra cosa. Chi pertanto non ha l'handicap dell'appartamento puffesco e mal areato veleggi sul post di Dottor P, chi come la sottoscritta si deve contentare prosegua pure. Scoprirà che, se non altro, preparerà un'ottima merenda in poco tempo e con poca fatica.

Ingredienti:
250 grammi di farina
120 grammi di zucchero
100 grammi di burro
due uova
due cucchiai di punch casalingo (il migliore per aroma, ma potete supplire con del rum da cucina)
un terzo di bustina di lievito (ovvero 5 grammi, un cucchiaino da tè colmo)
due cucchiai di cacao in polvere

Preparazione:
mettete subito a scaldare il forno a 200°, tanto per fare i biscotti ci vuole un quarto d'ora scarso e vi portate avanti con il lavoro. Impastate con gagliardìa ma non a lungo gli ingredienti tranne il cacao, dividete in due la risultante palla di pasta e da una delle metà ricavate delle mezze ciambellette che metterete sulla placca già foderata di carta forno. Aggiungete quindi il cacao all'altra metà della pasta, fate incorporare bene manipolando con vigore e sempre non troppo a lungo e ricavatene man mano delle mezze ciambelle che porrete accanto a quelle già sulla placca, saldando le estremità chiare e scure con una lieve pressione delle dita (sottolineo lieve ad uso degli ingegneri e dei maschi in genere che mi leggono).
Mettete quindi la placca in forno e andatevene altrove a farvi per un mezzoretta i fatti vostri, deprecando il fatto che Dottor P sia millemila miglia lontano (il che non è proprio esatto, ma se non si esagera la lamentazione di Geremia che lamentazione di Geremia è) e quindi non si possa andare a mendicare castagnole e altre prelibatezze presso la di lui casa. Dopo la succitata mezzoretta vi arriverà alle narici un profumino assai gradevole che almeno in parte lenirà l'umor nero: andate in cucina a controllare la situazione. Constaterete che i biscotti son belli rigonfi e che la parte chiara ha assunto un bel colorino dorato: spegnete il forno (non senza aver prima acchiappato un biscottino per mangiarlo onde constatare la riuscita) e lasciate biscottare per un altro quarticello d'ora.
Infine cacciate fuori la teglia, con abile mossa fate scivolare i biscotti dalla stessa nella vostra ciotola preferita, prendete un bel tazzone di latte e procedete a godervi una merenda come dio comanda.
Se poi il compagno di casa e di vita fa capolino dopo un tot attirato dal profumo e vi lancia strali e occhiatacce perché vi siete finiti tutti i biscotti senza lasciargli manco una briciolina, rispondete che gli sta bene.
Così impara, a segnalarvi le ricette di cose fritte di Dottor P.

2 commenti:

  1. Adesso non dovresti rosicare più, dico bene?

    RispondiElimina
  2. No, adesso non rosico più :D
    Ho salvato miracolosamente tre castagnole da portare domani a mia madre: credo proprio che gradirà ;)
    Grazie ancora e a buon rendere!

    RispondiElimina

Paperblog