Confortata da ciò, vado ora a suggerirgli una pietanzella che è ancor più appetitosa e necessita di altrettanto scarso litigio con i fornelli: le salsicce, patate e funghi, che per loro natura si propongono come engineer's delight, il bocconcino dell'ingegnere. La preparazione è semplicissima, veloce quanto mai, e se compiuta ascoltando Rapper's delight della leggendaria Sugarhill Gang (lo so, il rap non è musica da ingegneri, men che meno quello old school, ma per una volta si potrà pur fare un'eccezione) non ci si accorgerà nemmeno dei pochi minuti che sono necessari.
Ingredienti:
due etti di salsiccia di suino, del tipo bello spesso e cicciotto
tre patate
un paio d'etti di funghi (io ho usato i pleurotus, ma gli champignon vanno benissimo, e i porcini surgelati meglio ancora)
uno spicchietto d'aglio
un cucchiaio d'olio
una spruzzata di pepe
Preparazione:
anzitutto si pelano le patate e si tagliano in fette di medio spessore (va bene un mezzo centimetro). Quindi si taglia la salsiccia in pezzi di due centimetri circa. Poi si pongono patate e salsicce dentro una padella se possibile antiaderente, si aggiunge mezzo bicchiere d'acqua (sottolineo, mezzo bicchiere d'acqua) e una spruzzata di pepe, si posa sulla stessa un bel coperchio che la chiuda come si confà e la si mette su fuoco medio-basso. Non occorrono olio o grassi di qualsivoglia genere: a provvederli, ci pensa la salsiccia.
Nel frattempo si sciacquano i funghi per eliminare eventuale terriccio, li si tampona con strofinaccio da cucina e li si taglia in tocchi (questa operazione, ovviamente, non è necessaria nel caso siano surgelati). In ulteriore padella si mette quindi l'olio con lo spicchio d'aglio pelato e schiacchiato, la si mette pure lei su fuoco medio-basso, e quando l'aglio inizia a sfrigolare con il consueto rumore di pop-pop-pop si aggiungono i funghi e tre cucchiai d'acqua - quest'ultimo passaggio non è necessario qualora si stiamo impiegando quelli surgelati. Quindi si copre e si lascia andare la cottura.
Fatto ciò, ci si può fare serenamente i fatti propri per una ventina buona di minuti, o anche una mezz'ora.
Passati i suddetti, si va a dare un'occhiatella.
Si scoprirà così che le patate si sono ben ammorbidite, la salsiccia si è rosolata, e i funghi mandano un invitante profumino.
Per fare le cose come si confà, a questo punto si travasano i miceti nella padella con salsiccia e tuberi (badando ad aggiungere solo un mezzo dito dell'acqua di cottura degli stessi) e si lascia andare la cottura per un altro paio di minuti, stavolta a tegame scoperto e mescolando con delicatezza quando necessario.
Ciò sarà sufficiente a insaporire ancor di più i funghi e a far mettere alle patate quella appetitosa crosticina dorata che dà grande soddisfazione quando la si addenta.
A quel punto si potrà portare la padella in tavola, scandendo con fierezza "now what you'll taste is not a test/i'm cookin' to the beat/and me, the groove, and my friends/are gonna try to move your teeth" sotto lo sguardo perplesso della propria compagna di studi e di avventure.
Lo sguardo perplesso si dissiperà certamente al primo boccone.
Con ciò, anche un ingegnere con il pedigree scoprirà che può esser cuoco di vaglia, e ciò gli sarà di soddisfazione quanto passare Analisi e Progettazione del Software con trenta e lode.
Nel frattempo si sciacquano i funghi per eliminare eventuale terriccio, li si tampona con strofinaccio da cucina e li si taglia in tocchi (questa operazione, ovviamente, non è necessaria nel caso siano surgelati). In ulteriore padella si mette quindi l'olio con lo spicchio d'aglio pelato e schiacchiato, la si mette pure lei su fuoco medio-basso, e quando l'aglio inizia a sfrigolare con il consueto rumore di pop-pop-pop si aggiungono i funghi e tre cucchiai d'acqua - quest'ultimo passaggio non è necessario qualora si stiamo impiegando quelli surgelati. Quindi si copre e si lascia andare la cottura.
Fatto ciò, ci si può fare serenamente i fatti propri per una ventina buona di minuti, o anche una mezz'ora.
Passati i suddetti, si va a dare un'occhiatella.
Si scoprirà così che le patate si sono ben ammorbidite, la salsiccia si è rosolata, e i funghi mandano un invitante profumino.
Per fare le cose come si confà, a questo punto si travasano i miceti nella padella con salsiccia e tuberi (badando ad aggiungere solo un mezzo dito dell'acqua di cottura degli stessi) e si lascia andare la cottura per un altro paio di minuti, stavolta a tegame scoperto e mescolando con delicatezza quando necessario.
Ciò sarà sufficiente a insaporire ancor di più i funghi e a far mettere alle patate quella appetitosa crosticina dorata che dà grande soddisfazione quando la si addenta.
A quel punto si potrà portare la padella in tavola, scandendo con fierezza "now what you'll taste is not a test/i'm cookin' to the beat/and me, the groove, and my friends/are gonna try to move your teeth" sotto lo sguardo perplesso della propria compagna di studi e di avventure.
Lo sguardo perplesso si dissiperà certamente al primo boccone.
Con ciò, anche un ingegnere con il pedigree scoprirà che può esser cuoco di vaglia, e ciò gli sarà di soddisfazione quanto passare Analisi e Progettazione del Software con trenta e lode.
Sarà che il rap old school non è roba da ingegneri, ma io lo adoro
RispondiEliminaQuesto riconferma la tua atipicità come ingegnere... Un pelino di elementi in più, fratè, e anziché ingegneria facevi il Dams :D
RispondiEliminaspezzo la monotonia di Ingegneria
RispondiEliminaDottor P, non ti nascondere: oramai lo sappiamo che sbucciando l'ingegnere si rivela l'alfiere del Dams in tutto il suo fulgore. Ma purché ciò non ti causi crisi di identità, e soprattutto non intacchi le tue doti ai fornelli, ce va benissimo :)
RispondiEliminaComunque ci tenevo a dire che il testo di Rapper's delight lo conosco a memoria
RispondiEliminaPer cui sarai anche riuscito ad apprezzare (si fa per dire) le pietose variazioni che vi ho apportato, right? :)
RispondiEliminaapprezzate, e devo dire che non sono poi così pietose
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