mercoledì 13 maggio 2009

Pizza del pastore

Giacché da persona amica mi è arrivato un lisciebbusso riguardo le ricette postate ("Ma che fai, solo dolci proponi? E il girovita? E i trigliceridi?"), mi sembra opportuno presentare una pietanza non da dessert, ma che può eventualmente ben precedere il dessert come piatto unico.
La ricetta l'ho imparata un'era glaciale fa - era il 1994, e io una studentella che stava facendo l'Erasmus - da Annelies Egberink, mia coinquilina a Nijmegen, misconosciuta cittadina olandese: abitavamo in una casa che il Comune minacciava di buttar giù, unica soluzione abitativa trovata in loco che fosse a un prezzo decente (problema che gli studenti fuorisede affrontano anche nella libera Olanda), e tutte le sere ci si alternava ai fornelli. La pizza del pastore era uno dei cavalli di battaglia per risolvere la cena: estremamente duttile, ideale per ripulire eventuali rimasugli verdurizi rimasti nel frigo, e liberamente implementabile a seconda della fantasia.
Considerate pertanto la ricetta che segue come una base su cui dare libero sfogo al vostro ardore cucinario: le quantità non sono indicate, in quanto variano a seconda dei commensali e del loro appetito.

Ingredienti:
patate, che essendo elemento base della pizza non devono mai mancare;
verdure miste: carote, zucchine, peperoni e cipolle per realizzare una classica ciabbotta, ma vanno altrettanto bene foglie e fondi di carciofo, broccoli, scarola, spinaci, agretti, cavolo nero, olive nere e verdi, pomodori secchi tagliati a pezzi, e qualunque vegetale garbi al gusto;
formaggio atto a fondere in forno tagliato in fettine sottili: consiglio per il sapore l'emmentaler - l'ideale sarebbe il gouda, purtroppo da sconsigliare qui in Italia visto che si trova solo nell'orribile versione da export -, ma a seconda del gusto o dei rimasugli in frigo van benissimo scamorza passita (non mozzarella), pecorino sardo non stagionato e anche il temibile galbanino; da bandire le sottilette per questione ideologica e per il sapore e consistenza da brivido.

Preparazione:
si mettono a lessare le patate già sbucciate (per chi lo gradisce, suggerisco di mettere nell'acqua della lessatura una manciatona di curry o altra spezia gradita, che darà alle patate that special kick), poidiché le si riduce in purè;
nel frattempo si preparano le verdure, stufate e cotte come più piace, o si cavano dal frigo i temibili rimasugli di verdure cotte che stanno lì ad agonizzare;
si prende una bella teglia antiaderente (ma vanno benissimo pure quelle di alluminio usa e getta), la si unge d'olio o burro e la si fodera di pangrattato cui, se piace, si può mescolare dell'origano;
si fa uno strato di purè che copra il fondo e i bordi della succitata teglia;
sul fondo di patate si adagiano le fette di formaggio, a coprire tutto senza lasciare buchi;
sul formaggio si mettono le verdure;
sulle verdure, ulteriore strato di fettine di formaggio;
sulle fettine di formaggio, uno strato finale di purè;
se si vuole si cosparge quindi la superficie della pizza con spruzzata di pangrattato, due fiocchetti di burro e manciatina di origano o parmigiano grattugiato, altrimenti la si inforna così com'è in forno già caldo a 200° ;
si attende quel tanto che basta a far fondere il formaggio (in genere è sufficiente un quarto d'ora);
si porta in tavola tutta la teglia e si fanno le porzioni sul momento, avvertendo i commensali che la temperatura è più o meno quella del caffè della signora Pina ("TREMILA GRADI FAHRENHEIT!!!"), per cui facessero molta attenzione.
La pizza del pastore (per inciso, il nome pare sia dovuto alla vergognosa quantità di cacio prevista dalla ricetta) è un piatto unico completo e risolve pertanto la serata in caso di ampio numero di ospiti. Si può anche surgelare in comode monoporzioni e risolve pertanto la serata, e con grande soddisfazione gastronomica, pure al single (o alla coppia) che torna a casa a orari impossibili e al pensiero di mettersi ai fornelli medita il seppuku.

3 commenti:

  1. Ehi! Questa la voglio fare assoltamente. E' barbarica al punto giusto!

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  2. Io suggerisco di farla cucinare a Lui :)
    E' un piatto semplicissimo, ci può mettere gli ingredienti che più gli garbano (purché si tratti di verdure e tipi adeguati di formaggio), e dà doppia soddisfazione: a Lui perché sarà riuscito ad approntare qualcosa di commestibile (è pur sempre un informatico, e informatico e cucina formano da sempre un ossimoro), e a te perché una volta tanto avrai evitato di spignattare...

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  3. PURE' NATALIZIO: mashed patatoe a-la-Grinch
    Igredienti:
    patate da pure'
    una cipolla bianca valvida
    un avocado maturo
    sale /pepe/ peperoncino piccante
    burro/latte

    Esecuzione:
    fare il pure' come al solito; in una padella imbiondire le cipolle bianche facendole solo cristallizzare e pestare a parte l'avocado che userete come burro
    pestate le patate e aggiungete latte/avocado/cipolla mescolando bene sale e pepe e fatto...
    un bel pure' verde per festeggiare il Grinch che ha quasi stolen Christmas...(Dr Suess)

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