domenica 10 maggio 2009

Tè chai di Mauro

Non posso esimermi dal proporre questa ricetta come primo post: la descrizione del tè chai è stata infatti quella che ha causato il commento all'origine di questo blog.
Chi conosce anche per sommi capi la cucina indiana sa che non esiste una ricetta di tè chai: se la si chiede a dieci casalinghe locali ciascuna darà la sua versione, argomentando vivacemente sul fatto che è quella originale e tutte l'altre sono fetecchie e imitazioni (del resto, succede anche da noi: provate a Firenze a chiedere la ricetta della ribollita alle famiglie di un palazzo e vi ritroverete con tante versioni da poterci scrivere un trattato). In sostanza, comunque, è un tè con l'aggiunta di latte e di spezie, le quali variano a seconda del gusto e della disponibilità. La versione che propongo è basata, con alcune piccole aggiunte, su quella di Mauro, un mio caro amico che fra le sue mille qualità ha pure quella di essere cuoco provetto e ricchissimo di fantasia.

Ingredienti:
per ogni persona, calcolare 1 tazza di acqua e 1 di latte intero

Spezie calcolate per 4 persone:
radice di zenzero fresco, sbucciato e tagliato a rondelle, quantità all'incirca un pollice (ma se vi piace, abbondate pure)
10 semi di cardamomo
1 stecca di cannella
1 pezzetto di macis (vanno altrettanto bene semi di fieno, coriandolo, trifoglio, a seconda del gusto)

Preparazione:
si mette sul fuoco in pentola capace l'acqua con le spezie, finché non bolle;
alzatosi il bollore, si abbassa la fiamma e si aggiungono il latte e un cucchiaino colmo di zucchero per persona;
si rialza la fiamma e si fa bollire il tutto per 5 minuti, mescolando in continuazione;
si spegne la fiamma e si aggiunge per ogni persona un cucchiaio raso di tè nero non aromatizzato (darjeeling o simili);
si lascia riposare per qualche minuto a seconda che si voglia il tè più o meno potente, quindi si filtra e si serve.
E' ottimo sia da solo che per accompagnare dolci secchi con una buona dose di burro (biscotti di pasta frolla, crostate e simili). Eccellente anche come bevanda da meditazione, magari mentre ci si rilassa leggendo un bel libro: ad esempio Il senso di Smilla per la neve, dove il tè chai è uno dei prodigi culinari con cui il goffo Peter stupisce la protagonista.

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