mercoledì 27 maggio 2009

Riso al curry

Questa ricetta è buona per tutte le stagioni: che la si serva quando si crepa di caldo o quando si hanno i ghiaccioli sotto il mento, è sempre un degno modo per far contenti se stessi e i commensali. La si può trovare in tutte le declinazioni possibili a seconda che il cuoco sia indiano, giapponese, pakistano o di Betelgeuse, e per quanto mi riguarda dà sempre soddisfazione: la versione che propongo qui è quella basic, con cui approntare in pochi minuti un primo piatto, oppure accompagnare carne, verdure e quant'altro si sia deciso di preparare. E' ottima anche per ripresentare a tavola in maniera acconcia eventuali contorni che siano rimasti sul groppone da un pasto precedente: ad esempio, come nel mio caso, quelle carote al curry e quei piselli con cipolle che, a rivederli la sera dopo, veniva da intonare le Lamentazioni di Thomas Tallis.
(Mai sentito Tallis? Vi siete persi qualcosa, lasciatevelo dire. Se poi lo conoscete tramite quell'abominio che è la serie televisiva sui Tudors siete pregati di interrompere la lettura, e di riprenderla solo dopo aver fatto penitenza ascoltando polifonia rinascimentale per una settimana di fila).

Ingredienti:
250 grammi di riso (se possibile basmati, ma va bene anche il parboiled e qualunque riso a chicco lungo)
una cipolla media
una carota media
una manciata di sedano a rondelle
un cucchiaio d'olio
un cucchiaio di curry mild (ma se abbondate, non fate un soldo di danno)

Preparazione:
in una pentola antiaderente mettete la cipolla tritata a imbiondire nel cucchiaio d'olio. Aggiungete quindi il sedano, la carota a pezzetti e il curry e mescolate per qualche secondo a fuoco vivace. Mantenendo alta la fiamma aggiungete il riso e sempre mescolando fatelo tostare per qualche secondo, perché si insaporisca ben bene con spezie e verdure.

Abbassate la fiamma e versate man mano una quantità d'acqua equivalente al doppio del peso del riso, attendendo che questo assorba il liquido prima di aggiungerne altro, sempre girando con il cucchiaio di legno. Salate, mettete sulla pentola il fido coperchio di vetro e lasciate lentamente cuocere per una quindicina di minuti.

Assaggiato il riso e constatato che è cotto (lasciatelo sempre un po' al dente, soprattutto se non dovete servirlo subito), spegnete il fuoco e versatelo in una scodella capace, oppure portate la pentola direttamente in tavola se i vostri commensali non fanno smancerie.
Tenete a portata di mano la bottiglia dell'acqua nel caso vi capitasse il solito ospite rompiscatole per il quale tutto è piccante, e che si lamenta che volete avvelenarlo con questa robaccia forestiera.
Se poi l'ospite rompiscatole è pure l'unico commensale, diminuite la dose di curry a un cucchiaino. Oppure cambiate menù e fategli due spaghetti. Scotti, ovviamente. Chi rompe le scatole a tavola, deve soffrire.

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