lunedì 27 luglio 2009

Spezzatino alla gattara

Prima che venga una sincope agli appassionati di quel certo attore cubano che dagli inizi in Italia con Visconti assurse a ben altra fama nel ruolo di maresciallo caciarone e sboccato, è opportuno specificare un piccolo dettaglio: gli ingredienti di questa ricetta sono lievemente diversi rispetto a quelli impiegati nell'omonima pietanza, proposta dal compianto Franco Lechner al succitato maresciallo in Delitto al blue gay in una scena indimenticabile. La quale, per chi non l'avesse mai vista, è questa.

La preparazione segue infatti i dettami di famiglia, portati a perfezione dalla oramai notissima zia Lella, e ulteriormente rivisti dalla sottoscritta per rendere il tutto un filino più leggero. Come si sarà desunto da un precedente post, io sono un'appassionata di felini co' tutto 'o sentimento, e mia zia se possibile ancora di più. Pertanto, ritengo che anche il nostro spezzatino possa fregiarsi della definizione "alla gattara", e così ve lo propongo. Garantisco inoltre che, lungi dal beccarvi uno sberlone come il povero Bombolo alla presentazione del piatto, avrete sentiti ringraziamenti da qualunque invitato che gradisca pietanze di carne.
En passant, la ricetta è dedicata a Dottor P, grande appassionato dei film del maresciallo Giraldi e squisito ospite che ieri ha accolto me, l'amato bene e un'allegra brigata di amici dalle ganasce d'acciaio sulle rive del Lago di Bracciano.

Ingredienti:
350 grammi di spezzatino di vitello, il più possibile senza grasso
una piccola cipolla tritata molto finemente
quattro o cinque pomodori ben maturi
un cucchiaio d'olio
un po' di vino bianco
foglie di basilico, da mettere nel sugo e per decorare

Preparazione:
in una pentola fate imbiondire la cipolla tritata nel cucchiaio d'olio a fuoco bassissimo e coprendo con il coperchio di vetro, quindi alzate la fiamma, mettete lo spezzatino in pentola e fatelo rosolare, aggiungendo poi e facendo sfumare un goccio (proprio un goccio, non di più) di vino bianco. Aggiungete quindi i pomodori spellati, privati dei semi e tagliati in piccoli pezzi, qualche foglia di basilico (alcuni miei commensali storcono il naso perché con la cottura tende a diventare nerastro, ma in compenso il profumo è delizioso: se avete invitati schizzinosi, provvedete a rimuoverlo alla fine, altrimenti lasciatelo dov'è) e fate cuocere per un'oretta a fuoco minimo; in questo modo il sugo si addenserà pian piano e la carne non assumerà la caratteristica durezza da sampietrino.
Mettete quindi lo spezzatino con il suo bel sugo in un piatto di portata e mandate in tavola con l'accompagnamento di un bel po' di pane, perché questa è decisamente una pietanza che, come si suol dire nell'Urbe, vuole la scarpetta. Se ne preparate una dose doppia e aumentate ulteriormente la quantità dei pomodori, il sughetto vi potrà inoltre servire per condire anche la pasta e preparare così in una botta sola primo e secondo, con soddisfazione vostra e dei commensali.
Se poi avete un micio in casa, sappiate che, ça va sans dire, gradirà anche lui.

17 commenti:

  1. Ma dopo averlo mangiato devo dire pure "E' BONO! TZE!"?

    RispondiElimina
  2. Ovvio :D Sennò che spezzatino alla gattara sarebbe? :)

    RispondiElimina
  3. Fantastico trovare questa ricetta credimi, soprattutto per un romano come me!!! Domani la provo subito! Ovviamente la cucinerò una volta rientrato a casa e dopo aver esclamato: "nun vedevo l'ora de tornà a casa, c'ho 'ste scarpe piene de piedi"!

    RispondiElimina
  4. Me raccomando però l'ingrediente principale... Nun rubbà la pappa ar micio, eh! :D

    RispondiElimina
  5. E nun ce ll'ho er micio quindi 'gnaa posso rubbà! Comunque ti segnalo anche un altro film intitolato E' FORTE UN CASINO dove il compianto Franco Lechner prepara uno spezzatino con le scatolette del cane! :D

    RispondiElimina
  6. Lo spezzatino alla canara?? Devo suggerirlo a una mia amica che c'ha un bellissimo botolo di nome Totò... Però pure lei dovrà fare attenzione all'ingrediente principale, perché credo che Totò a vedersi rubare le scatolette non sarebbe mica tanto d'accordo :P

    RispondiElimina
  7. Eh i cani sono tremendi, ne so qualcosa :D

    RispondiElimina
  8. Pure i gatti sono tremendi, e ne so qualcosa :D
    (soprattutto adesso che la micia di casa sta assaltando con gagliardìa il cavetto dell'alimentatore del pc del mio amato bene)

    RispondiElimina
  9. Ne so qualcosa anche io sui gatti :) e un po' anche sulla cucina :D

    RispondiElimina
  10. Non più, ora solo due carassi e tre tartarughe ma ho avuto anche un gatto e un cane!

    RispondiElimina
  11. Uhm, allora il gatto meglio di no... Perché altrimenti fra carassi e tartarughe ce fa la "frittura alla gattara"...

    RispondiElimina
  12. Eh no eh! Infatti sto ponderando di riprendermi un cagnetto... ma devo ponderare ben benino!

    RispondiElimina
  13. Mi raccomando, dopo aver ben ponderato... Prendilo al canile!!

    RispondiElimina
  14. Ovvio! Come ho fatto per quello precedente... una vita non si compra, si salva. Sembra retorico ma è la cosa più naturale che mi viene da pensare :)

    RispondiElimina
  15. Non è retorico, e ti assicuro che per tanta gente *non* è naturale pensarci... Sennò non esisterebbero negozi di animali, e non esisterebbero allevamenti di bestie di razza (i quali allevamenti, ma questo non lo dice nessuno, si disfano degli esemplari le cui caratteristiche non sono comme il faut). Quindi, viva chi sceglie il suo amore peloso nei canili e nei gattili!

    RispondiElimina
  16. Parole sante! Menomale che a volte c'è chi la pensa come me...

    RispondiElimina

Paperblog