Oggi un dolce ci sta bene. Ci sta bene perché il compagno di casa e di vita compie gli anni. Pertanto vi propongo quello che proprio stamane, alle sei e trenta spaccate quando il tapino è costretto ad alzarsi onde correre in ufficio, gli ho recapitato a letto con tanto di candeline e canticchiando con voce di trombone "tanti auguri a te", in modo che comprendesse immediatamente che dette candeline non erano dovute ad apparizione spiritica e non gli venisse un colpo mentre ancora galleggiava nel dormiveglia.
La torta in questione, per inciso, è uno dei tanti cavalli di battaglia della zia Lella, e fa parte del patrimonio cucinario familiare da tempo immemorabile. Pedigree a parte, è buona da non dirsi, cosa che potrete comprovare voi stessi se la preparerete per il vostro amato bene o per chiunque vi sia caro. E' inoltre di semplicissima esecuzione e ha il vantaggio di potersi approntare volendo anche il giorno prima rimanendo ben fresca, nel caso come me vogliate fare una sorpresa al festeggiato o festeggiata quando i galli ancora ronfano.
Ingredienti:
250 grammi di farina
130 grammi di fecola
200 grammi di burro morbido
300 grammi di zucchero
4 uova
70 grammi di noci macinate più qualcuna intera per decorare
50 grammi di cacao amaro in polvere
un bicchiere scarso di latte
una bustina di lievito per dolci
Preparazione:
armatevi di frullino e in una ciotola assai capace battete il burro con i rossi delle uova (tenete da parte i bianchi, mi raccomando) e lo zucchero finché non avete ridotto il tutto in crema. Lavate quindi le fruste del frullino perché esso vi servirà di lì a poco e prendete la cucchiarella. Con l'aiuto della stessa fate incorporare la farina, la fecola, le noci tritate e il cacao mescolando per bene: non fatevi prendere dalla tentazione di assaggiare perché anche crudo questo è uno dei dolci più squisiti che si possano immaginare, pertanto c'è il rischio concreto che a furia di dar di cucchiaio vi ritroviate con un buon terzo in meno della materia prima (e probabilmente con un mal di pancia clamoroso dopo, ma ciò fra parentesi).
Accendete il forno a 180° e mentre si scalda provvedete ad aggiungere il lievito sciolto nel latte e da ultimo gli albumi montati con il frullino a neve fermissima, per ottenere la qual cosa vi consiglio di usare il vecchio trucco di aggiungere un pizzico di sale alle chiare, e curando di farli incorporare con movimento dal basso verso l'alto del cucchiaio di legno così non si smontano.
Versate il composto in una teglia preventivamente imburrata e infarinata, fateci su qualche taglio a losanga perché il dolce mentre cuoce tende a sollevarsi e creparsi in superficie, e mettete in forno per una quarantina di minuti. Visto che dei forni c'è spesso poco da fidarsi, vi suggerisco di fare la consueta prova stecchino: se esce asciutto dalla torta spegnete il forno, lasciate il dolce a riposare per un minutino ancora e poi tiratelo fuori facendo somma attenzione onde evitare scottature.
Lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente e toglietelo dalla teglia con l'aiuto di un piatto, ponendolo infine su una gratella da pasticcere (o se non l'avete su una coppa che sia di circonferenza poco inferiore a quella del dolce stesso, fosse mai che il poveretto ci precipitasse dentro) per eliminare eventuale umidità in eccesso.
Fatto ciò, siete pronti per abbellire la torta come più vi garba. La decorazione classica prevede dei gherigli di noce artisticamente disposti su tutta la superficie e fissate alla stessa con del naspro (ovvero quel composto fatto con zucchero a velo, qualche goccia di succo di limone e quanto basta a trasformalo in un impasto denso e un po' appiccicaticcio), ma ovviamente nessuno vi proibisce di impiegare confettini di zucchero, pastiglie di cioccolato colorate, fiorellini di ostie da adagiare su un velo di zucchero impalpabile o ciò che vi sembra più adatto per dare un tocco di allegria al colore bruno e alquanto serioso del dolce.
E' sottinteso che sul citato bruno sì ben colorato le candeline accese ci faranno un figurone, e vi permetteranno di fare ingresso trionfale nella stanza dove l'amato bene sta dormendo il sonno del giusto.
Non dimenticate, ovviamente, di accompagnare detto ingresso cantando "tanti auguri a te": sia perché è quanto mai adatto all'occasione, sia perché non è il caso che l'amato bene, svegliato di soprassalto e trovandosi davanti una parata di luminarie, faccia uno zompo di tre metri per la paura finendo attaccato al lampadario.
Se poi insieme al dolce servirete una bella cuccuma di caffè forte fatto di fresco, ciò garantirà un piacevolissimo inizio di giornata a entrambi voi. E converrete che un piacevolissimo inizio di giornata è la cosa migliore per festeggiare un compleanno come si confà.
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Uomo, fortunato ad averti! Bella la torta, dolcissimi i fiori, strepitose le candeline! E naturalmente auguri al tuo amato bene!
RispondiEliminaauguri, Lucio!!!
RispondiElimina@Barbara: grazie mille per i complimenti e gli auguri! Ma ti assicuro, se lui è fortunato, io lo sono quanto lui e anche di più :)
RispondiElimina@Nervinfranti: che bello vederti qui! Assai ringraziamenti anche da parte dell'omarello, e baci a volontà a te, bibabbo e piccine!
Grazie degli auguri :)
RispondiEliminaE sì, so di essere fortunato ;)
Auguri Lucio!!! :* Gemma, la torta sembra appetitosa, mi sa che te la copierò!
RispondiElimina... Ok, forse non c'entra nulla col bel clima festoso che si è creato qui ;) comunque pare che sia meglio una goccia di succo di limone, piuttosto che il sale, per far montare gli albumi! L'ho scoperto su questo blog fantastico: La Scienza in cucina. Ci sono una montagna di altri articoli interessanti, specie se ti piacciono sia la scienza che la cucina :D
e ancora l'amato bene non ha assaggiato il super tiramisù della sua sorellona. Provare per credere!!! silvia
RispondiElimina@Giulia: stupendo quel blog: l'ho messo immediatamente nei preferiti! Quando al trucco per montare gli albumi, lo sperimenterò quanto prima, ma resterò semper fidelis al pizzichino di sale, uno dei primi tricks cucinari che mi sono stati trasmessi dalle zie :)
RispondiElimina@Silvia: tu qui?? Ma che bella sorpresa!!! L'amato bene ha già fatto capire con uno sguardo lupigno che non vede l'ora di avventarsi sul tiramisù. Io dal canto mio credo alla sua comprovata bontà anche senza provare, e proprio per questo ti chiedo la ricetta... :D