venerdì 26 marzo 2010

Risotto con le cozze

Drrriiinnn.
"Pronto?"
"Pupi, sono io."
"Uh, ciao Pilù. Che accade?"
"Accade che sono in pescheria e non mi funziona il Bancomat. Non è che faresti un salto?"
"E i signori della pescheria che sono sempre così gentili non possono farti credito?"
"Sono già in credito. Non mi funzionava manco l'altra volta."
"E perché non hai provveduto a fartene dare uno nuovo?"
"Ovvio, perché non ho avuto tempo. Che c'è, hai problemi a venire qui?"
"Pi, io veramente starei lavorando, eh."
"Ecco, sono quasi le otto di sera, per cui direi che è il momento di spegnere quel pc e venire in soccorso della tua povera sorella. Non trovi?"
Di fronte a osservazione sì logica non potevo dire di no. Sicché a passo di carica e dopo aver ritirato i necessari contanti al Bancomat (giacché il mio, grazie al cielo, funge come si confà) mi sono recata in pescheria. Lì, in mezzo a tutto il bendidio marino che profumava come fosse stato allora allora gentilmente elargito da Nettuno - inteso come dio e non come località - ho visto delle belle cozze che mi facevano l'occhiolino. Ho pertanto impiegato gli ultimi quattro euro che mi erano rimasti dalla salassata del prestito a Pilù (la quale deve aver ammannito pesce a tutto il corpo dei Granatieri di Sardegna per arrivare alla cifra che ha speso, ma ciò fra parentesi) per portarmene a casa un chilo.
Con detto chilo ho ammannito un gagliardo e saporito risotto per due, il quale è stato assai apprezzato dall'amato bene. La ricetta, ça va sans dire, è della zia Lella, con preziosi consigli pure di Pilù mia che, come si sarà dedotto, è un'esperta coi controfiocchi di preparazioni marinare.

Ingredienti:
un chilo di cozze ancora in guscio
un paio d'etti scarsi di riso da risotti
due cucchiai d'olio
uno spicchio d'aglio
un po' di vino bianco
una manciatona di prezzemolo

Preparazione:
date una bella lavata alle cozze, che spero abbiate fatto già ripulire sommariamente dal vostro pescivendolo. Se così non è stato, acchiappate la paglietta di acciaio e provvedete a strofinare i gusci con gagliardìa onde ripulirli da tutte le robacce varie che vi sono attaccate, cosa che vi impiegherà discreto tempo e vi farà profferire un altrettanto discreto numero di santioni.
Fatto ciò, provvedete a eliminare quella che a Taranto si chiama 'a zoca, ovvero l'alghetta malefica con cui la cozza si abbarbica allo scoglio: per fare ciò acchiappate la succitata alghetta con mano ferma e tiratela verso l'apice della cozza stessa, in modo che si strappi anche il cosino bianco che si trova nella panza del mollusco (lo so, come spiegazione è scarsamente scientifica, ma spero sia perlomeno chiara). Se nell'operazione l'alga si strappa, poco male: provvederete a togliere 'a zoca dopo la cottura.
Prendete una capace padella antiaderente, metteteci l'olio, lo spicchio d'aglio pelato e schiacciato, un po' di prezzemolo e un mezzo bicchiere scarso d'acqua, quindi versateci le cozze e mettete tutto a fiamma vivacissima per un paio di minuti, ovvero quanto basta perché le valve si aprano: non aggiungete assolutamente sale, basterà e soperchierà quello dell'acqua marina contenuta nei molluschi.
Prendete quindi le cozze aperte (quelle rimaste chiuse vanno rigorosamente buttate), toglietele dai gusci badando a tenerne nella mezza valva qualcuna che vi servirà per decorazione, eliminate l'eventuale zoca che ancora vi si annidi e tenetele da parte. Il liquido di cottura dei molluschi va filtrato con un colino a maglie molto fitte (se non ne disponete impiegate un pezzullo di stoffa per usi di cucina, perché il risotto alla sabbia non è mai piaciuto a nessuno) e tenuto da parte pure lui: assaggiatelo e, se è troppo salato, provvedete ad allungarlo con un po' d'acqua.
Mettete sul fuoco basso una pentola antiaderente con i due cucchiai d'olio e fatelo scaldare ma non friggere, aromatizzandolo con qualche foglia di prezzemolo: gettateci quindi il riso e fatelo tostare fino a quando non è diventato trasparente, fatelo sfumare con un dito di vino e provvedete ad aggiungere mestolo per mestolo il liquido di cottura nella quantità sufficiente a cuocere il riso.
Quando il riso è al dente con un colpo solo gettateci le cozze, mescolate per bene perché arrivino alla giusta temperatura (per la qual cosa ci vorrà un minuto scarso: non tenetele in pentola di più altrimenti tendono a diventare dure e stoppacciose) e versate il tutto in un piatto di portata. Come tocco finale fateci cadere a pioggia del prezzemolo tritato, decorate con le cozze in mezzo guscio e portate in tavola.
Dopo aver spazzolato il risottino insieme al compagno di casa e di vita, il quale si è prodigato in complimenti perché mi era venuto a suo dire da visibilio, ho ritenuto opportuno telefonare a Pilù mia onde ringraziarla dei savi consigli. La quale Pilù ha colto l'occasione per dirmi che, se putacaso uno non avesse troppo tempo per spignattare, anziché il risotto può fare un bel sautè avendo l'accortezza di aggiungere alla padella un po' di peperoncino, e di servire il tutto con dei bei crostoni di pane ripassati al forno.
A voi la scelta della variante che più vi garba per un venerdì all'insegna del pesce come tradizione comanda.
Quanto a me, credo che la pescheria mi vedrà più spesso, con o senza Pilù, e che l'amato bene ne sarà felice.

10 commenti:

  1. Ovazione!
    Menomale che sono piena di un piatto di carbonara altrimenti avrei sbavato subito..
    Adoro riso e cozze, soprattutto nella variante : riso,patate e cozze che è una cosa da svenimento!!

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  2. Eh, la mitica tieddha... Svengo io, a pensarci! Mi prometto di cimentarmici prossimamente, ma attendo di avere la ricetta vera e originale della zia Maria di Taranto tramite mia cugina Annarita: Annuska, se mi leggi, sappi che io son sempre in pia attesa...

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  3. Leggere i tuoi post è farsi del male, però. Ho fame.
    Cmq, ti ringrazio per il doppio dolce arrivatoci ieri e spazzolato in uno dei RARISSIMI momenti di pace. Per inciso, ce li siamo mangiati sdraiati a letto mentre guardavamo raiperunanotte. La dose di zucchero ha reso tutto più memorabile. GRAZIEEEE!!!!

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  4. Cara Vale, che dire? Sono felice di ciò. E spero presto di poter programmare un invio dolcizio bis :)

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  5. Faccio così gli spaghetti; mai provata la versione risotto. Credo sia giunta l'ora!

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  6. Penso ti piacerà: grazie all'impiego dell'acqua di cottura delle cozze, il profumo di mare si moltiplica per mille. Per cui è buono sia per il gusto, che per il naso :)

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  7. Ti racconto cosa ne ho fatto io dei tuoi suggerimenti. Questo w.end avevo pianificato di rinfrescare le pareti dell'ingresso, lavoro che si sarebbe svolto in due mezze giornate sabato e lunedì (oggi). Poiché un siffatto compito dà ampiamente diritto ad un pranzetto coi fiocchi ho acquistato un bel sacchettino di cozze (che per inciso erano anche in offerta). Sabato ho lavorato fin verso l'una e mezza e, dopo avere religiosamente ripulito tutta l'attrezzatura, ho approntato in pochi minuti un sautée di cozze come da tuoi suggerimenti (per la cottura ho utilizzato il wok, sono venute benissimo). Il sughetto che hanno tirato fuori però non poteva essere sprecato, in parte l'avevo mangiato ma quello avanzato? Nessun problema. L'ho messo da parte ed oggi, dopo la seconda ed ultima parte dei lavori da imbianchina, ho cotto degli spaghetti, scolati al dente e saltati un minuto nel sughetto avanzato. Sono venuti buonissimi!!
    Insomma in pochissimo tempo ho approntato ben due pasti gustosi, rapidissimi e persino economici.

    Muni

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  8. Cara Muni,
    chapeau!
    E per inciso, sono assai lieta che tu sia sopravvissuta si' bene all'ordalia della tinteggiatura. Baci,
    Jessie che è appena tornata dal paesello e tenta disperatamente di ricordarsi dove ha messo cosa nella valigia

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  9. Anche noi lo prepariamo con alcune minime variazioni:
    http://cucinasuditalia.blogspot.com/search/label/Risotto%20con%20le%20Cozze
    Facciamo anche una variante che non è un risotto nel senzo stretto della parola ma assomiglia ed è una preparazione di qualche famiglia tarantina: http://cucinasuditalia.blogspot.com/search/label/Riso%20e%20Cozze
    Arrileggerci

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  10. Grazie mille per la segnalazione! A mia volta, consiglio a chiunque di andare a leggere sul blog di Rita e Mimmo il procedimento per pulire le cozze: spiegato passo passo con grandissima chiarezza, autentica scuola di cucina :)

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