venerdì 5 marzo 2010

Pollo al curry con il riso

Ieri ho avuto una soddisfazione non da poco, che forse sarà considerata una sciocchezza da alcuni ma mi ha reso felicissima: una delle ricette che ho postato, nello specifico quella del riso con il latte all'indiana, è stata di aiuto a uno studente che doveva fare una ricerca da portare a scuola (cosa fanno studiare al giorno d'oggi ai ragazzini è cosa che, a me oramai vegliarda, non cessa di causare stupore, ma ciò come sempre fra parentesi).
Sulla scorta di ciò propongo un'altra classicissima pietanza tipica della gastronomia del subcontinente, il pollo al curry, la cui preparazione mi venne suggerita anni fa dal mio amico Mmax e che è diventata parte integrante del mio repertorio cucinario suscitando sempre l'apprezzamento dei miei commensali: non so se sarà in futuro di aiuto a qualche altro scolaro per compiti che, grazie al cielo, mostrano come il contatto fra culture continui a procedere nonostante lo sbraitare di certuni, ma certamente potrà offrire un'appetitosa incursione verso Oriente a voi e a chi siede alla vostra tavola.

Ingredienti:
un petto di pollo intero
due belle cipolle bianche
150 grammi di riso basmati
due o tre cucchiai d'olio
un cucchiaino di brodo vegetale naturale biologico
un bel cucchiaio di curry mild (ovvero di media piccantezza)
un bicchiere di latte
un goccio di vino bianco
per chi vuol fare la pietanza più ricca, una manciata di uvetta e una di pinoli

Preparazione
per cominciare sciogliete nel latte il curry e il brodo vegetale e metteteci a bagno gli eventuali pinoli e uvetta per almeno un'ora. Affrontate quindi il petto di pollo: togliete l'ossicino centrale se presente, eliminate tutti i filamenti e tagliatelo in cubetti di un due/tre centimetri di lato e uno di spessore.
Acchiappate quindi una capace padella antiaderente, o meglio ancora un wok, e fateci stufare la cipolla finemente tritata nella quantità prescritta di olio, badando di coprire il tegame (se possibile con il fedele coperchio di vetro, in modo che cuocia nel suo stesso vapore) e di far procedere la cottura a fuoco bassissimo.
Non appena la cipolla è diventata trasparente alzate il fuoco al massimo, buttate il pollo in pentola e fatelo scottare su tutti i lati aiutandovi con il cucchiaio di legno, quindi versate il vino. Non appena questo si è asciugato, giù il bibitone di latte e curry, e continuate a mescolare in modo che tutti i pezzetti di pollo si coprano per bene con il condimento. A questo punto versate nel tegame anche il riso, fatelo tostare per un minutino, aggiungete tanta acqua quanto basta a coprire il tutto e fate andare la cottura, stavolta a fuoco basso e senza coperchio, finché il riso non è al dente: la ricetta originale suggerisce di cuocere il riso a parte con il metodo pilaf, ovvero prima tostandolo in padella con cipolla, olio e un paio di chiodi di garofano, poi trasferendolo in una teglia con quantità d'acqua che sia una volta e mezza il peso del riso e ponendo la stessa coperta in forno a 150° per tre quarti d'ora circa, ma visto che con il procedimento veloce si ottengono comunque appetitosi risultati ci si può risparmiare la fatica, soprattutto se il tempo è poco e gli ospiti affamati.
Se amate il piccante, vi suggerisco di aggiungere un altro cucchiaio di curry nei minuti finali della cottura in modo che il sapore acquisisca in robustezza. In tal caso, badate di aver pronta in tavola una bella bottiglia d'acqua, o meglio ancora una caraffa di salted lassi ben freddo.
Servite la pietanza bollente, in apposita ciotola di coccio o direttamente nel wok. Poidiché osservate con soddisfazione i commensali che lavorano di posate e ganasce.
Giacché il pollo al curry si configura senza alcun dubbio come piatto unico, ciò vi offrirà la scusa per offrire esso solo, avendo cura ovviamente di non far mancare a fine pasto un bel dolce. E per restare in tema, direi che il riso con il latte all'indiana come dessert ci sta davvero, ma davvero bene.

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