martedì 30 marzo 2010

Zuppa di lenticchie rosse e zenzero

Non so come sia il tempo da voi, ma qui manda ai matti. La sera si gela, il giorno in compenso si comincia a boccheggiare. Ciò ovviamente finché il sole non viene coperto a intervalli irregolari da neri nuvoloni a forma di incudine, perché in tal caso si batte i denti anche in diurna. E meno male che l'Urbe dovrebbe avere un clima invidiabile, ma questo tra parentesi.
In codesta incertezza meteorologica mi pare opportuno suggerire una zuppa che va bene per tutte le stagioni. E' ottima sia fredda che calda, e la presenza dello zenzero le conferisce il piglio adatto ad affrontare le follie semistagionali. In più ha il vantaggio di prepararsi senza manco dover sorvegliare i fornelli.
Chi è addentro alle prelibatezze della cucina indiana riconoscerà sicuramente la ricetta, cui io ho apportato qualche variante per renderla più leggera: se volete attenervi all'originale dovrete aggiungere un pizzico di coriandolo, uno di cumino e una bella spruzzata di peperoncino rosso, ma anche in versione semplificata ha decisamente il suo che.

Ingredienti:
250 grammi di lenticchie rosse
1 cipolla media
un pezzo di zenzero fresco grande quanto un pollice (ma nulla vieta di abbondare)
una punta di cucchiaio di brodo vegetale granulare, meglio se biologico

Preparazione:
lavate accuratamente le lenticchie sotto l'acqua corrente con l'aiuto di un capace colino a maglie strette, quindi con abile mossa rovesciatele nella pentola che impiegherete per cuocere la zuppa insieme alla cipolla pelata e tagliata in quarti e allo zenzero sbucciato e fatto in pezzi. Aggiungete quindi un paio di bicchieri d'acqua in cui avrete sciolto il brodo vegetale e lasciate sul fornello tenuto al minimo, badando di tenere more solito il tegame coperto. Fatevi quindi i fatti vostri per una ventina di minuti, il che basterà per portare il tutto a cottura completa.
Nel frattempo le lenticchie si saranno bevute tutta l'acqua e saranno triplicate di volume. A questo punto armatevi del fido frullatore a immersione (non sperate di cavarvela, come in altre occasioni, con l'impiego del cucchiaio di legno: lo zenzero ancorché cotto non perdona, quindi fate l'investimento) e riducete il tutto in crema.
Travasatela quindi in una bella coppa e portate in tavola con un bel tocco di pane se il clima è ancora freddino. Se invece la serata è contraddistinta da un piacevole teporino fate raffreddare a temperatura ambiente, aggiungete quattro o cinque cubetti di ghiaccio, provvedete a frullare con gagliardìa e proponetela con qualche fogliolina di menta fresca, che si assocerà allo zenzero nel conferire that special kick alla pietanza.
In una versione o nell'altra, vedrete che il commensale gradirà, e che gradirete anche voi.

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