Questa torta l'ho fatta in realtà lunga pezza fa, e casualmente mi è capitata davanti la foto tempo fa, mentre stavo ruscando nel pc alla ricerca di tutt'altre immagini per faccende di lavoro. Mi son ricordata che era buona, e per qualche strana associazione di idee (probabilmente dovuta al detto "americano come la torta di ciliege") mi ha fatto venire in mente un eccellente blog tenuto da un gruppo di economisti italici che hanno ben pensato di prendere la fuga verso gli States.
Che mi sia venuto in mente un blog di economisti in esilio volontario dallo Stivale e non, chessò, quel bel telefilm (la prima stagione, perlomeno: la seconda l'ho rimossa, se non altro perché c'era costui prima di cogliere glorie perlopiù immeritate in un altro bel telefilm) in cui la torta di ciliege veniva divorata da un solerte agente dell'FBI ogni tre per due, è abbastanza indicativo dei tempi in cui viviamo. La cosa mi rallegra pochino, ma questo fra parentesi. E prima di lasciarmi andare a un rant con tutti i crismi in cui vengano coinvolti i santoni dell'economia della precedente amministrazione a stelle e strisce - sulla presente non mi pronuncerei, in quanto è passato un tempo ancora troppo scarso per farmi un qualsivoglia giudizio - e i santini dell'economia del fu Bel Paese - su cui ho invece opinioni ben precise perché è da quando son nata che fanno danni, e oramai comincio ad avere un'età - vi rifilo la ricetta, che mi pare si presti ottimamente come dessert stagionale. La quale ricetta per inciso non è quella americana, che a mio gusto ha una tale quantità di grassi tale da renderla pressocché immangiabile (con buona pace di quell'agente dell'FBI finito poi miseramente a far da comparsa in un altro telefilm, stavolta pessimo, che aveva quali personaggi principali quattro travestiti troppo bassi), ma è desunta dalla memoria familiare.
Ingredienti:
mezzo chilo di ciliege denocciolate
300 grammi di farina
125 grammi di zucchero
125 grammi di burro
un uovo e un tuorlo
cannella in polvere
buccia di limone (solo la parte gialla)
quattro o cinque amaretti secchi
Preparazione:
impastate velocemente farina, uova, burro, zucchero e una spruzzata di cannella e fate una bella palla di pasta che metterete in un'insalatiera a riposare una mezzoretta nel frigo (accorgimento utilissimo in estate, altrimenti la palla inizia a essudare burro e vi fa impazzire al momento di usare il mattarello). Nel mentre che passa la mezzoretta, mettete le ciliege già denocciolate in una bella ciotola, aggiungete un cucchiaio di cannella, un paio di cucchiai di zucchero e la buccia limone, date una bella mescolata e lasciate riposare.
Prendete quindi un foglio di carta da forno e ritagliatevi un bel tondo calcolando la dimensione giusta per coprire fondo e pareti della tortiera che intendete usare (sceglietene una di 25 centimetri di diametro o giù di lì).
Tirate fuori la palla di pasta dal frigo, poggiatela sul cerchio di carta da forno, impugnate il mattarello con mano sicura, con l'altra mano cospargetelo di farina e stendete la pasta lungo la superficie del foglio finché raggiunge lo spessore di circa 2 millimetri (vi accorgerete nell'operazione che la carta da forno è una mano santa ed evita un sacco di guai a tutte le cuoche che, come me, si danno del tu con il mattarello giusto cinque o sei volte l'anno se va bene). Ciò che avanza della pasta tenetelo da parte per decorare, e se non avanza non è un problema: checché ne pensi certa gente, l'estetica è un optional, soprattutto di questi tempi.
Con somma cautela poggiate la pasta distesa nella tortiera e sbriciolate gli amaretti sul fondo, in modo che durante la cottura assorbano l'umidità della frutta.
Aiutandovi con un cucchiaio travasate quindi le ciliege dalla ciotola alla tortiera: avranno prodotto un bel sughetto che in parte potete spruzzare sulla superficie delle stesse e in parte potete versare in un bicchiere e bervi in santa pace con l'aggiunta di un po' d'acqua ghiacciata, ché alla cuoca spetta questo e altro.
Se vi è avanzata la pasta ritagliatevi delle belle foglioline che metterete tutt'intorno al bordo della torta, e da ultimo due ciliege con foglie e picciolo che andranno poste nel centro.
Mettete quindi la tortiera in forno già caldo e attendete la cottura, che sarà completata, a seconda del forno, in una quarantina scarsa di minuti. Nel frattempo rilassatevi mettendovi comode e bevendo qualcosa di fresco: con questo caldo, ci sta tutto. A cottura ultimata spegnete il forno e lasciate raffreddare, sempre facendovi con tutta calma i fatti vostri.
Quando il dolce si è freddato toglietelo dalla tortiera aiutandovi con un piatto piano (fatica che vi risparmierete se avrete impiegato una di quelle belle teglie con cerniera). Tagliate quindi una bella fetta, mettetela su un piattino, aggiungete una cucchiaiata di gelato alla vaniglia - mai farsi mancare del gelato nel freezer in estate - e una spruzzata di cannella se vi garba, e andate infine a gustarvela davanti a un bel film o a un episodio di qualche serie che vi piaccia in particolar modo (io personalmente vi suggerisco questa: la conosceremo in quattro e credetemi, avrebbe meritato maggior successo).
Se poi per qualche misterioso fenomeno vi si dovesse materializzare davanti il citato fu agente dell'FBI pregatelo di levarsi dalla visuale, offritegli la torta e chiedetegli che ne pensa. E ditegli che quel telefilm con i travestiti che caracollavano pietosamente sui tacchi a spillo era davvero, ma davvero pessimo.
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