giovedì 18 giugno 2009

Riso e fagioli

"Allora, cosa vi servo?"
"Quale è la vostra specialità?"
"Riso e fagioli!"
"Per me va bene."
"Molto bene anche per me."
"Due riso e fagioli?"
"Facciamo quattro."
"Facciamo otto."
"Otto? Stanno a dieta questi..."
Alzi la mano chi non ha riconosciuto questo scambio di battute. E chi non l'ha riconosciuto, si cosparga il capo di cenere, e vada subito a farsi prestare dall'amico o dal parente il DVD di Non c'è due senza quattro. Oppure attenda che quella rete celebre soprattutto per un direttore di tiggì lo riproponga nell'ennesimo ciclo quattrostagioni dedicato a Bud Spencer e Terence Hill (questo nel caso vi siate procurati il decoder: io e l'amato bene abbiamo evitato di spenderci dindi, tanto il televisore ci serve giusto come raccoglipolvere). E se non ha la pazienza di aspettare, si gusti la scena grazie a Youtube: voilà!


Putacaso non si fosse capito, io adoro i film di Bud Spencer e Terence Hill. Per mia fortuna la passione è condivisa dal mio compagno di casa e di vita, sicché quando si può ci concediamo una visione a tema pescando dalla filmografia dei due scazzottatori più amati del globo (è la nostra serata romantica tipo, il che causa un malcelato orrore in chi ci conosce: ma questo tra parentesi). Questo film in particolare è uno dei prediletti, con gran gioia dell'amato bene che, quando mi vede con un muso lungo un palmo, attacca con il celebre "Bastiano Joao Coimbra de la Coronilla...": in risposta è garantito un trionfante "... y Acevedo!", nonché un miglioramento immediato dell'umore.
In virtù di tutto ciò, avendo trovato degli ottimi borlotti ancora in baccello durante una delle consuete incursioni preufficio al mercato, la scelta della pietanza da fare per cena è venuta da sé. La ricetta non è quella originale brasiliana perché non ne ho ancora trovata una che mi soddisfi pienamente (ci vorrebbero del resto i fagioli neri, ma non mi andava di impiegare fagioli secchi quando la stagione ne offre di freschi): ho pertanto impiegata quella prediletta dal mio nonno materno, la quale è a mio giudizio parecchio buona.

Ingredienti (per due persone di robusto appetito):
400 grammi di fagioli borlotti freschi (se non li avete usate quelli secchi dopo averli lasciati a bagno minimo 12 ore; evitate quelli in scatola perché sanno di polistirolo e ne hanno pure la consistenza)
200 grammi di riso (io ho usato il parboiled, ma va benissimo pure quello da risotti)
una piccola cipolla
un pomodoro ben maturo
un pezzo di sedano
un pizzico di peperoncino
un cucchiaio d'olio

Preparazione:
in una pentola mettete a cuocere i fagioli a fuoco basso con acqua sufficiente a coprirli e un pizzico di sale, e lasciateli borbottare fino a quando, punzonandoli con la forchetta, verificherete che sono cotti (il che non vuol dire spappolati).
Mentre i fagioli stanno diventando diventati tenerelli, in un'altra pentola fate un soffritto con il cucchiaio d'olio e la cipolla e il sedano tritati; quando la cipolla si è lievemente imbiondita aggiungete il pomodoro che avrete spellato, privato dei semi e tagliato in pezzettini, quindi il pizzico di peperoncino, e lasciate cuocere per un paio di minuti.
Nel mentre che il soffritto chiacchiera con il fornello, provvedete a scolare i fagioli e buttateli quindi nella pentola con il sughetto. Mescolate bene e lasciate cuocere a fuoco bassissimo in modo che i fagioli si possano insaporire con calma.
Nel frattempo preparate il riso, mettendolo in una pentola antiaderente con una quantità d'acqua doppia rispetto al suo peso e un pizzico di sale e facendolo cuocere coperto (se avete un coperchio di vetro è meglio) e a fuoco basso finché l'acqua non si è completamente assorbita. Non è necessario girarlo, basta scuotere la pentola ogni tanto durante la cottura: se le cose sono andate comme il faut, vi ritroverete dei chicchi molto al dente e perfettamente sgranati - e se non fosse così non vi intristite: la pietanza verrà buona lo stesso, vedrete.
Travasate quindi il riso nella pentola con i fagioli, date una mescolata e lasciate insaporire per un paio di minuti finché il riso non si è cotto completamente, restando però sempre un po' al dente. A quel punto spegnete il fuoco, versate in una scodella e portate in tavola. Oppure aspettate che si freddi, e portate in tavola: è buono a qualunque temperatura.
Ça va sans dire, se mentre mangiate vi dedicate alla visione di Non c'è due senza quattro gusterete il riso e fagioli con doppia soddisfazione.
Se poi il ritornello della canzoncina d'apertura vi resterà appiccicato alla mente per una settimana filata (Franco Micalizzi è Franco Micalizzi mica per niente), sappiate che declino fin d'ora ogni responsabilità.

4 commenti:

  1. Mitica la tegamata di fagioli (e salsicce, credo) che Terence Hill si gusta non ricordo più in quale film... invece il riso e fagioli mi era sfuggito: ottima idea, grazie!

    RispondiElimina
  2. Era in Chi trova un amico trova un tesoro. Leggendaria l'espressione di Bud Spencer quando si volta, vede il tegame vuoto, e incolpa il pappagallo... :D

    RispondiElimina
  3. Grazie mille, abbiamo provato la ricetta ed è stata buonissima

    RispondiElimina
  4. RED BEANS AND RICE: piatto tradizionale della cucina di New Orleans, Louisiana

    Allora cara jessie ricetta: essendo domenica e essendo tradizione che questo piatto si serva di lunedi' perche' piu' buono riscaldato che appena fatto ti scrivo qui anche se appartiene alla categoria piatti tradizionali.

    Faro' sfoggio della mia cultura (sono 28 anni che mangio cibo creolo) e ti passero' uno scoop: la versione originale della ricetta che uno storico aggiunse come Lagnappe alla fine di un libro di fiction basata su ricerca storica che raccontava la vita di New Orleans circa fine 1700/primi 1800.
    Allora, del libro , della serie a-la-harmony, non mi ricordo il titolo, ma la ricetta la so a menadito essendo uno dei piatti forti dei miei party (sempre perche' e' piu' buona riscaldata che fatta in giornata -la donna 2.0 deve usare tutte le strategie vincenti-)
    INGREDIENTI:
    un cucchiaio di farina di fiore
    due cucchiai di olio di oliva
    sale pepe e peperoncino piccante e tabasco e alloro
    un peperone verde
    una gamba di sedano
    cipolline con il gambo verde o erba cipollina
    fagioli red beans secchi (kidney beans o fagioli italiani ma rossi)
    salsicce di tre tipi (in america le chiamano polish sausage, in italia ci sono salsicce di vario tipo?)
    a parte riso bollito in bianco

    ESECUZIONE:
    fare un rouge: cioe' come la base per la besciamella ma invece di burro e latte stemperare la farina con olio e poi aggiungere acqua quando il composto e' diventato di colore marrone sempre a fuoco lento
    poi mettere i fagioli e aggiungere tutte le verdure tagliate e le spezie e far bollire a fuoco lentissimo insieme alle salsicce tagliate a rondelle.
    IL TUTTO VA CUCINATO finche' sedano e peperone sono completamente liquefatti si parla di una pentola che sta sul fuoco basso per almeno quattro ore NON SI PUO' BARARE e fare con pentola a pressione, in compenso e' una roba che bolle da sola, non si deve mescolare basta stare in casa e fare altro.
    A questo punto i fagioli sono pronti e con il cucchiaio di legno devono essere in parte pestati lungo le pareti della pentola per addensare la broda. La minestra deve essere thick cioe' densa se no non e' buona.
    Servire calda tiepida o fredda scodellandola su una zuppiera dove prima si e' messo un cucchiaio di riso bollito in bianco. Oppure servire all'americana in una CUP che altro non e' che la scodella del caffelatte della mattina
    e' un piatto unico, che veniva servito ai lavoratori del porto di New Orleans come pranzo della "mensa" di lunedi...vi assicuro vi leccherete le dita
    si deve mettere tre goccie di tabasco in ogni piatto, ma se non vi piace il piccante questo si puo' evitare.
    vietato dai puristi creoli la spolverata di parmigiano in coppa
    vietato il peperone giallo o rosso (cambia il sapore)
    io non ho mai fatto con fagioli borlotti ma non penso che questa variante generi problemi
    LAGNAPPE:
    a New Orleans questa parola significa un contentin finale inaspettato
    vi leccherete i baffi e jessie ricetta ci mettera' sul blog le foto di come lei ha eseguito la ricetta
    ciao amici di forchetta
    giuliana allen

    RispondiElimina

Paperblog