martedì 16 giugno 2009

Zucchine ripiene di zia Maria

"Pronto zia? Sono io."
"Bella questa nipote mia!"
"Sì, bella come il fondo della padella... Come va?"
"Quante sì fessiatàra. Tutto bene. E tu?"
"Bene anche io, ma voglio sapere di te e zia Margherita. Che mi dite?"
"Uh, qui siamo usciti da tre giorni di festa. Venerdì la processione di Sant'Onofrio..."
"E l'hanno portato in paese come sempre, con il corteo dei camioncini addobbati di fiori?"
"Certo. Una volta era più bello, quando lo portavano dal convento con i carri..."
"Però anche i camioncini hanno il loro che, dai. E poi?"
"E poi c'è stata la processione di Sant'Antonio, lo hanno portato 'ngopp 'a Montagnole, dove hanno benedetto le pagnottelle... Te ne ho messe due da parte, così quando vieni le assaggi."
"Grande zia! E poi?"
"E poi domenica hanno fatto la processione del Corpus Domini."
"E avete appeso ai balconi le coperte damascate?"
"Certo, come sempre!"
"..."
"Che c'è?"
"Niente, una botta di nostalgia."
"Ma lascia stare e pensa a te e a quel tesoro di ragazzo. Che gli fai mangiare stasera?"
"Francamente, non ne ho idea."
"Che tieni in frigo?"
In frigo avevo delle zucchine. E zia Maria, che con mia zia Margherita tuttora abita al paese (due vecchine gagliarde, che hanno rispettivamente ottantuno e ottantasette anni: di loro si potrebbe dire tanto, ma se parlo di loro va a finire che non parlo delle cucuzze), mi ha suggerito di farle "alla ligure". Non so se la ricetta sia effettivamente di lì, anche perché gli ingredienti vengono largamente impiegati anche nella cucina del mio paese: fatto sta che le ho preparate, e sono davvero molto buone. Per cui, ecco qui come farle seguendo i suggerimenti della zia - che per inciso è una sorella di zia Lella, e come lei in una scala da uno a dieci della cucineria è un undici.
(Piccola nota esplicativa per chi non è sannita: fessiatàra vuol dire "spiritosona", 'ngopp 'a Montagnole sta per "sulla montagnetta", ovvero la parte più alta del paesello, la quale parte alta si arrampica su una bella collinetta e ha dei vicoli con pendenze da causare un infarto anche a chi abbia superato con successo l'esperienza della Liegi-Bastogne-Liegi).

Ingredienti:
sei belle zucchine, possibilmente romanesche e abbastanza polpose
tre patate di media grandezza
una manciata di parmigiano grattugiato
qualche foglia di basilico
un po' di peperoncino secco tritato
un cucchiaio d'olio
formaggio che fonda in forno (io ho usato i rimasugli del frigo, ovvero della scamorza passita che si è ottimamente prestata, e del camembert che si è prestato meno bene ma è buono lo stesso)

Preparazione:
spuntate le zucchine, pelate le patate e mettetele a bollire in due distinte pentole. Le zucchine vanno tolte dal fuoco dopo cinque minuti scarsi dall'inizio della bollitura, le patate invece vanno lasciate cuocere finché sono ben morbide.
Dopo averle lasciate per qualche minuto in acqua fredda (accorgimento utile se volete evitare un'ustione stile Fantozzi), tagliate le zucchine per il lungo e poi ancora a metà, e toglietene quindi la polpa con l'apposito scavino o impiccandovi con il coltello normale, così come descritto nella ricetta delle zucchine ripiene di zia Lella.
Dopo aver passato le patate bollite sotto l'acqua fredda (anche qui per evitare i tremila gradi Fahrenheit sì amici del ragioniere) fatele a tocchetti, mettetele insieme alla polpa di zucchine anch'essa a tocchetti in una padella con un cucchiaio d'olio e il peperoncino, e fate soffriggere un po' per far insaporire il tutto.
Poidiché, acchiappate il fido frullatore a immersione (l'avete comperato, sì? Ah, ancora no? E allora andate di cucchiaio di legno e have fun!) e riducete il tutto in una crema, cui aggiungerete le foglie di basilico tritate e la manciatona di parmigiano grattugiato mescolando per benino.
A questo punto, il ripieno è pronto e potete farcire le zucchine.
Prendete una bella teglia e rivestitela di carta da forno (io ho usato direttamente la placca, ma va detto che la mia macchina a gas, come ha acutamente osservato la mia amica Silvia, è delle dimensioni giuste per Barbie Raperonzolo), appoggiatevi su i gusci di zucchina, riempiteli con il ripieno e metteteci su una bella fetta di formaggio.
Mettete la teglia in forno già caldo a 200° e aspettate finché il formaggio non si è fuso per bene, quindi attendete che si raffreddino e portatele in tavola a temperatura ambiente. Questo ovviamente in questi giorni che c'è una caldazza vergognosa: se putacaso il ciclone balcanico decidesse nuovamente di dire il fatto suo all'anticiclone africano, servitele ben bollenti. Scoprirete comunque che, calde o fredde, son buone, ma buone buone. Il mio compagno di casa e di vita conferma. Per cui, grazie alla zia Maria, che mi ha dato gli strumenti per ammannire a me e a quel tesoro di ragazzo una cenetta coi fiocchi.

2 commenti:

  1. Ahahahahaha... bella come il fondo della padella.... però le tue zucchine hanno un'aria deliziosa, complimenti!!

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  2. Ciao Barbara,
    grazie per i complimenti, anche se non li merito: le mie zucchine esteticamente fanno un po' pena. Ma quando si rientra dal lavoro e bisogna approntare la cena alla velocità del suono perché la fame è tanta, c'è poco tempo di badare all'estetica... A meno che non si sia la zia Maria, che fa delle zucchine ripiene da esposizione. Del resto, lei può contare su decenni di esperienza.

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